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La soddisfazione di Sanremo Libera per il certificato consolare nei prossimi bandi Arte per le case popolari

21 giugno 2019 | 10:59
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La soddisfazione di Sanremo Libera per il certificato consolare nei prossimi bandi Arte per le case popolari

«Alla luce di questo risultato, continueremo a richiedere e a batterci per quello che riteniamo giusto»

Sanremo. Le dichiarazioni di Sanremo Libera:

«Come noto, uno dei dei punti cardine del programma politico di Sanremo Libera è stata la richiesta d’applicazione immediata del DPR 445/2000.

La nostra associazione è stata ed è tutt’oggi la vera promotrice cittadina di tutti i vari esposti ed appelli fatti proprio a tale scopo, inoltrati ai vari enti pubblici a partire dal Febbraio dello scorso anno. Il DPR 445/2000, lo ricordiamo, è quel decreto che se applicato consentirebbe di verificare la situazione patrimoniale (tramite la richiesta di un certificato consolare) di tutti i cittadini comunitari ed extracomunitari che, tramite autocertificazione, inoltrino domanda per ricevere sussidi e benefici nel nostro paese.

Intendiamo tenere alta l’attenzione ed indurre la Pubblica Amministrazione ad attenersi al rispetto delle leggi vigenti che troppo spesso vengono “dimenticate”. Il dpr 445/2000, ad oggi, non viene inspiegabilmente applicato come dovrebbe. Nella maggior parte dei casi (così come avviene a Sanremo) viene applicato il DPCM 2013 che in sostanza altro non è che una sorta di manuale d’uso per le autocertificazioni.

Ma la sola e semplice autocertificazione inerente alla situazione patrimoniale di cittadini comunitari o extracomunitari, non potendo essere supportata efficacemente da una verifica diretta su ciò che viene dichiarato (contrariamente a ciò che avviene per un cittadino italiano), potrebbe in caso di mancata applicazione della 445/2000, risultare incompleta.

Ed è proprio per questo motivo che diventa indispensabile il certificato consolare che possa attestare la presenza di beni mobili o immobili di cui il richiedente possa disporre nel proprio paese di provenienza. La complementarietà nell’applicazione di questi decreti ha permesso in diversi comuni d’Italia di “smascherare” molte famiglie apparentemente nulla tenenti, che occupavano case popolari o usufruivano di altri benefici, pur possedendo beni nei propri paesi mai dichiarati in Italia.

Apprendiamo oggi, con grande soddisfazione, che i nostri sforzi siano stati ascoltati. Finalmente, nei prossimi bandi d’assegnazione delle case popolari emessi da Arte, sarà presente la richiesta del certificato consolare per i beni posseduti nei propri paesi di provenienza. 

Alla luce di questo risultato, continueremo a richiedere e a batterci per quello che riteniamo giusto, agevolati certamente anche dal fatto che la richiesta del certificato consolare per tutte le autocertificazioni, sia stata inserita nella legge sul reddito di cittadinanza recentemente approvata».