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Imperia, caso Feola i periti del giudice: «L’imprenditore poteva essere salvato»

12 giugno 2019 | 14:46
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Imperia, caso Feola i periti del giudice: «L’imprenditore poteva essere salvato»
Imperia, caso Feola i periti del giudice: «L’imprenditore poteva essere salvato»
Imperia, caso Feola i periti del giudice: «L’imprenditore poteva essere salvato»

Guerra di consulenti. Fissato supplemento di perizia. Si torna in aula l’8 luglio

Imperia.  Ci sarebbero state le condizioni  per salvare Mauro Feola. E’ quanto è emerso oggi in aula dalle testimonianze dei periti nominati dal giudice Laura Russo per ricostruire le circostanze dell’annegamento dell’imprenditore dianese di 50 anni nel tratto di mare antistante i bagni Papeete Beach di Oneglia nel luglio 2015.

Hanno deposto il tenente di vascello Angelo Doria del Nucleo operatori subacquei della Guardia costiera e GiorgioQuintavalle  coordinatore nazionale della società di salvamento della Fin.

Feola si era gettato fra le onde per soccorre il figlio che allora aveva 15 anni  e che era in difficoltà mentre faceva il bagno con il mare agitato. L’imprenditore era riuscito a spingere il ragazzo fuori dall’acqua, ma era stato poi trascinato via dalla furia mare.

Per la morte di Mauro Feola sono finiti a processo i due ex bagnini dello stabilimento balneare, Aldo De Notaris, 68 anni e Caterina Pandolfi, 22 anni, accusati di omicidio colposo in concorso per condotta omissiva, entrambidifesi dall’avvocato Erminio Annoni, oltre a Rossella Gobbi madre della Pandolfi e titolare dello stabilimento difesa da Sabrina Tallone

Il Pubblico ministero è Maria Paola Marrali.

Angelo Doria si è concentrato sulla parte relativa al moto ondoso che quel giorno non superava il metro e mezzo sulla base delle indicazioni di Arpal  e dei bollettini dell’istituto idrografico della Marina  e dell’Areonautica.

Giorgio Quintavalle a proposito attrezzature in dotazione ai bagnini (caschetto, giubbotto di salvataggio e binocolo) ha rilevato nella sua perizia carenze già nella fase di prevenzione e, comunque, secondo l’esperto «gli imputati sarebbero potuti intervenire per cercare di salvare Mauro Feola».

Il consulente di parte degli imputati Alessandro Vallarè ha contestato la presenza di una doppia onda che poteva impedire ai bagnini la discesa in acqua.

Il giudice Russo ha fissato 10 giorni per un supplemento di perizia.  Prossima udienza l’8 luglio.