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Imperia, Claudia Regina: «Prima gli italiani? Smettiamola con questi discorsi. Facciamo il nostro lavoro»

20 giugno 2019 | 18:34
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Imperia, Claudia Regina: «Prima gli italiani? Smettiamola con questi discorsi. Facciamo il nostro lavoro»

Saranno installate telecamere per proteggere migranti e addetti della coop dopo le minacce di farli saltare in aria

Imperia. «Prima gli italiani? Smettiamola con questi discorsi. Siamo cittadini che fanno il loro lavoro».

Così si esprime  Claudia Regina, l’educatrice di 57 anni, che ieri ha denunciato ai carabinieri le azioni che ignoti compiono, quasi quotidianamente, nei confronti suoi, dei suoi colleghi e degli ospiti della struttura di accoglienza dei migranti.

Lo sfogo della Regina giunge dopo mesi di insulti e improperi e dopo il ritrovamento di un sacco contenente escrementi davanti all’ufficio gestito dalla cooperativa Jobel in via XXV Aprile.

«Si è trattato -prosegue Claudia Regina di un atto ignobile.  Ogni mattina, da gennaio, recandomi in ufficio trovavo davanti alla porta urine ed escrementi in due sacchetti distinti. Martedì scorso, però, le cose sono peggiorate. Sono uscita con i colleghi intorno alle 17,50 per prendere un caffè. Al ritorno in ufficio, una decina di minuti dopo, abbiamo trovato un sacco di grosse dimensioni contenente feci. E’ stata un’azione premeditata compiuta in pieno giorno in centro città. E’ un atto che spaventa. Per questo ho deciso che era arrivato il momento di sporgere denuncia. Provvederemo con l’installazione di telecamere».

Il locale preso di mira, oltre a svolgere funzioni di ufficio amministrativo, ha una sala in cui si svolgono lezioni di italiano. «E’ frequentato prevalentemente da donne e bambini – spiega la pedagogista – Ma ci sono anche giovani uomini. Si sono accorti di quello che sta succedendo e sono dispiaciuti, soprattutto per noi».

Ma  è anche accaduto di peggio in quanto a minacce.  «Prima di Natale -racconta la responsabile della Cooperativa Jobel –  hanno scritto su Facebook  che avrebbero messo una bomba. Tutto denunciato alla Polizia postale. Sappiamo nome e cognome di questa persona.  Ci occupiamo di donne e bambini. La maggioranza sono nuclei familiari. Qualche disordine in più, magari, lo fanno i ragazzi  ma perché la loro cultura è diversa. Ci sono criticità di comprensione. Bisogna essere stati in Africa per capire. Il nostro pensiero è un po’ francescano i nostri bilanci sono disponibili sul sito della prefettura. Noi facciamo il nostro lavoro sotto mandato istituzionale  e lo facciamo con passione».

«Sono segnali preoccupanti anche a livello di sicurezza– conclude Claudia Regina – nessuno può sapere se da questo si passerà ad altre cose peggiori e pericolose per la nostra incolumità. Ci stiamo imbruttendo, non c’è più il rispetto dei sentimenti né capacità di ascolto. Si parla con un codice ristretto, con simboli, come se fossimo tutti camorristi o mafiosi. Vogliono farci sentire degli escrementi, ma noi non lo siamo. Ho fatto parte della segreteria politica del Pd a Imperia oggi decaduta con le dimissioni di Domenico Abbo. Ma tutto il mondo del volontariato, di qualsiasi colore mi ha espresso solidarietà».