Ventimiglia, arrestato dalla Polizia di Frontiera uno degli stranieri che ha aggredito il migrante caduto in mare
Arrestato anche un altro straniero irregolare sul territorio
Ventimiglia. La Polizia di Frontiera ha arrestato due stranieri, uno dei quali appartenente al gruppo colpevole di aver aggredito un uomo di circa 25 anni che si è gettato in mare ed è tutt’ora disperso.
Si tratta di un nigeriano di 19 anni, in possesso di richiesta di asilo francese rilasciata da quelle autorità d’oltralpe la scorsa settimana, che alcuni testimoni hanno indicato, insieme ad altri due stranieri, quale artefice di una rissa nei pressi della Marina San Giuseppe, al culmine della quale, vedendosi forse inseguito, il giovane straniero, forse anch’egli nigeriano, si è gettato nelle acque del Roja senza più riemergere.
Subito dopo la tragedia, rendendosi conto della gravità della situazione, i tre stranieri si erano immediatamente dileguati. Ma questo non è bastato al 19enne a fuggire dalla Polizia. Le descrizioni dei tre, infatti, sono state diramate a tutte le forze dell’ordine affinché venissero rintracciati. E così è stato: in tarda serata, un agente della Polizia di Frontiera, in un bar nei pressi della stazione ferroviaria, ha riconosciuto il giovane e lo ha portato in commissariato per l’identificazione.
I successivi accertamenti hanno permesso di scoprire, sotto un alias, il decreto di espulsione emesso dal Prefetto di Imperia e contestuale Ordine del Questore che disponevano l’allontanamento dall’Italia, ordine che, evidentemente, lo straniero non aveva rispettato. Il nigeriano è stato pertanto tratto in arresto per inosservanza alla Legge sugli stranieri e contestualmente denunciato, unitamente ai Carabinieri e al Commissariato di Ventimiglia, per i reati connessi alla rissa effettuata.
Sono scattate le manette anche per un altro straniero, un siriano di 24 anni in possesso di carta di identità olandese rintracciato in una via del centro cittadino. Ai controlli di Polizia al giovane risultava un decreto di espulsione emesso dal Prefetto di Taranto e contestuale Ordine del Questore di Taranto nell’ottobre del 2018.
Processati per direttissima, sono stati riammessi in territorio francese per la successiva espulsione.