Ventimiglia, accusa agronomo di aver fatto tagliare i pini per vendere nuovi alberi al Comune. Denunciato Gaetano Scullino

13 maggio 2019 | 19:09
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Ventimiglia, accusa agronomo di aver fatto tagliare i pini per vendere nuovi alberi al Comune. Denunciato Gaetano Scullino
Ventimiglia, accusa agronomo di aver fatto tagliare i pini per vendere nuovi alberi al Comune. Denunciato Gaetano Scullino
Ventimiglia, accusa agronomo di aver fatto tagliare i pini per vendere nuovi alberi al Comune. Denunciato Gaetano Scullino
Ventimiglia, accusa agronomo di aver fatto tagliare i pini per vendere nuovi alberi al Comune. Denunciato Gaetano Scullino

La replica del candidato sindaco: «I giardini sono stati devastati. Ora non vorrei che questa sia manovra per influenzare votazioni»

Ventimiglia. Accusato pubblicamente di aver fatto tagliare i pini dei giardini Tommaso Reggio per poi vendere al Comune alberi in sostituzione di quelli abbattuti. E’ questo il motivo per cui, sentendo messa in discussione la sua professionalità con accuse infamanti, il dottore agronomo Roberto Garzoglio, incaricato dal Comune di Ventimiglia di redigere una perizia sullo stato di salute dei pini presenti nei giardini dopo lo schianto al suolo di uno di questi, ha denunciato per diffamazione aggravata il candidato sindaco Gaetano Scullino che in una diretta Facebook, trasmessa proprio dal parco avrebbe insinuato che ci fosse un motivo diverso dal pericolo per l’incolumità pubblica messa a rischio da un possibile crollo improvviso degli alberi, dietro al taglio di numerose piante.

Ad un certo punto della diretta del 24 aprile scorso sul noto social network, dopo che un accompagnatore di Scullino ricorda la presenza della perizia di un non meglio identificato botanico locale, che avrebbe confermato come gli alberi tagliati non fossero malati, si sente  il candidato sindaco dichiarare: «… allora, cerchiamo di capirci, il tecnico che ha fatto la perizia dei pini malati e che dovevano essere tagliati, non vorrei e ripeto non vorrei eh, può darsi, ma siccome la delibera non l’ho vista, non vorrei che fosse lo stesso che ha poi fornito anche tutti gli alberelli».

«Ritengo questa affermazione gravemente diffamatoria e lesiva nei confronti della mia persona e della mia figura professionale», dichiara Garzoglio, che ha denunciato Scullino l’11 maggio scorso, sporgendo una formale querela presso la caserma dei carabinieri di Ventimiglia. L’agronomo, conosciuto e apprezzato per il suo lavoro sia a Bordighera, dove vive, che nelle città limitrofe, ha ricevuto subito la solidarietà e la vicinanza dal presidente dell’Ordine regionale dei dottori agronomi e forestali della Liguria, Fabio Palazzo, dal suo analogo del Piemonte, Marco Devecchi e dal funzionario del Ministero delle Risorse Agricole dello Stato italiano Alberto Manzo.

Attestati di stima che testimoniano l’operato di Garzoglio, che per valutare i pini aveva utilizzato la metodologia VTA (valutazione di stabilità di alberi d’alto fusto), di esclusiva competenza professionale dei dottori agronomi e dottori forestali. Un esame che non aveva lasciato dubbi sullo stato di salute precario degli alberi che, sottolinea il professionista: «sono stati abbattuti e sostituiti per motivi di sicurezza e non per patologie, patologie di cui non ho mai né parlato né scritto».

Le piante, come dimostrato dallo schianto di due alberi al suolo (fortunatamente senza feriti) e da quello della mancanza di radici – come si è saputo al momento dell’abbattimento – non avevano «i requisiti minimi a garantire la loro sicurezza statica a causa della pressoché totale assenza di apparati radicali di ancoraggio. Erano diventati un pericolo per tutti i fruitori del giardino».

«Non mi risulta nessuna querela o per lo meno non ho ancora ricevuto nessuna notifica – replica Gaetano Scullino –  se la riceverò la valuterò. Mi sembra assurdo, e spero che non sia un tentativo per zittirmi, per non farmi esprimere liberamente le mie critiche politiche. Confermo che i giardini pubblici di Ventimiglia sono stati devastati e mi riservo una contro querela per verificare che dietro questa ipotetica querela non ci siano altri soggetti che a dieci giorni dal voto vogliano incidere impropriamente sull’esito delle elezioni».

pini senza radici