Vallecrosia, scuola Sant’Anna. Suore annunciano chiusura definitiva, ma privato replica con una lettera aperta a genitori studenti

15 maggio 2019 | 18:23
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Vallecrosia, scuola Sant’Anna. Suore annunciano chiusura definitiva, ma privato replica con una lettera aperta a genitori studenti

La trattativa per l’acquisto della scuola è ancora in corso: «Le intenzioni sono reali e concrete»

Vallecrosia. Con una mail inviata a tutti i genitori, una delle suore dell’ordine della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret, che gestisce la scuola Sant’Anna di via Colonnello Aprosio dal 1094, ha informato oggi le famiglie degli studenti dell’imminente e definitiva chiusura dell’istituto. Una lettera che sembra avere carattere perentorio, ma che non tiene conto della trattativa di compravendita attualmente in corso tra un privato e le religiose proprietarie della struttura.

A questo messaggio, che ha messo in agitazione le famiglie, il privato che si è impegnato per acquistare l’edificio, risponde con la lettera aperta che pubblichiamo per intero.

«Cari genitori,
trovo corretto e doveroso scrivervi per fornirvi alcune delucidazioni a riguardo degli eventi in corso.
Innanzitutto mi scuso per non voler rivelare il mio nome, ma troppe polemiche, cattiverie e maldicenze sono state riversate su questa questione, troppe interferenze e intromissioni inutili stanno rischiando di far naufragare questo progetto. Personalmente conosco bene la situazione e non permetto ai commenti da bar di far affievolire l’entusiasmo e la voglia di farcela, ma certi commenti assurdamente negativi farebbero venir voglia di lasciar perdere tutto.
Vi assicuro che la congregazione si sta adoperando per agevolare e sostenere tutta l’operazione affinché il Sant’Anna resti scuola e ritorni al suo vecchio splendore diventando un polo d’eccellenza.
Ad ogni modo vi garantisco che è mia intenzione far tutto ciò che è in mio potere per salvare la scuola, ma le difficoltà non mancano, non ve lo nascondo. I tempi sono strettissimi e sfortunatamente a causa dell’inutile trascinarsi della trattativa con le Misericordie è stato possibile un primo incontro con la madre generale Suor Nunzia De Gori solo il 15 aprile. Capirete bene che quando le intenzioni sono reali e concrete si viaggia veloci, I non si butta un anno in sterili parole. Dall’incontro ne è scaturito l’accordo tra le parti e il 3 maggio è stata firmata da entrambe le parti la lettera d’intenti vincolante fino al 15 giugno. Di questo mi scuso, ma non potrei chiedere a voi di attendere oltre tale data e senza i vostri figli sarebbe inutile continuare solo per dei muri vuoti, altri bambini arriverebbero, ma non sarebbe la stessa scuola, verrebbe a mancare la vera ragione che ha mosso la mia mano, gli occhi grandi e pieni di speranza che ho visto lo scorso anno a bordo strada mentre tutti insieme sfilavate uniti come una vera famiglia per le strade di Vallecrosia. Raramente si vede e si percepisce un simile attaccamento ad una scuola, “Sant’Anna nel cuore, Sant’Anna nostro amore”, per mesi nel mio cervello ha sedimentato l’impulso a dover far qualcosa affinché questo amore non venisse distrutto ma potesse rifiorire.
I tempi bancari sappiamo tutti quelli che sono e benché si stia cercando di fare il più velocemente possibile non si possono bruciare le tappe burocratiche indispensabili.
Mi sento di rassicurare i più dubbiosi che le condizioni economiche degli iscritti resteranno invariate, non verranno aumentate le rette, non c’è la volontà di arricchirsi dietro al salvataggio della scuola, ma la sola volontà di vedere i bambini giocare e studiare in questa scuola per anni ed anni. Per realizzare ciò ovviamente servite voi famiglie e la fiducia che mi accorderete lasciando i vostri figli in quella che non sarà “la mia scuola”, ma sarà la scuola di tutti, perché io ho creduto in voi e nei vostri figli, tutti voi insieme siete il Sant’Anna, non una firma su un atto notarile.
Un’ultima cosa, la caccia al benefattore è sterile e controproducente quanto la caccia alle streghe, non vi serve un nome per desiderare e sperare che tutto si concluda per il meglio, la questione importante è il risultato finale, non chi lo sta portando avanti o chi si sta adoperando per aiutare a velocizzare tutto. Credetemi, il restare anonimo è una necessità a tutela del buon esito dell’operazione stessa. Un nome su un giornale o sulla bocca di tutti non serve a dare garanzie, ma al contrario agevolerebbe chi vuole ostacolare l’operazione.
Auguro a tutti noi un lieto fine, nel frattempo non perdete la speranza, crederci è il primo passo per ottenere ciò che si desidera.
Un abbraccio a tutti voi e ai vostri meravigliosi figli, speranza di un futuro migliore…».