Sanremo, operazione “Rebound” Luca Rinaldi torna in carcere. Era ai domiciliari
Rinvenuti in casa sua 17 grammi di marijuana e uno di hashish
Sanremo. Luca Rinaldi torna in carcere: la Procura generale della Repubblica di Genova, ha richiesto alla Corte di Appello di aggravare la misura cautelare nell’ambito del procedimento penale instaurato a seguito dell’operazione “Rebound” condotta dalla Squadra mobile della questura di Imperia.
Effettuata da parte dei poliziotti la perquisizione domiciliare, gli agenti della Mobile e i colleghi del commissariato di Sanremo hanno rinvenuto nella disponibilità del giovane altra droga (17 grammi di marijuana e 1 grammo di hashish) ed un bilancino elettronico di precisione, denunciandolo nuovamente per detenzione a fini di spaccio e riportandolo in carcere, a Sanremo.
Il giovane era già nel mirino perché non ottemperando agli obblighi era stato “pizzicato” fuori casa, indipendentemente dalle necessità che giustificavano l’uscita e oltre i tempi consentiti, tant’è che la Polizia di Stato lo aveva recentemente denunciato per
evasione.
In secondo grado il giovane aveva “patteggiato”, attraverso la pena di anni 5 mesi 2 di reclusione, a fronte della condanna a 5 anni e 8 mesi riportata in primo grado (per gli stessi motivi, suo padre Giuseppe e suo fratello Matteo che erano “scesi”, in sede di appello, rispettivamente, il primo da 9 anni e 2 mesi a 5 anni, il secondo, da 8 anni e 2 mesi a 5 anni e 8 mesi).
Mentre Giuseppe e Matteo Rinaldi sono ininterrottamente detenuti dal settembre del 2016, il più giovane Luca, ormai da quasi un anno, era agli arresti domiciliari.