Sanremo, il confronto tra i candidati sindaco all’Ariston Roof: iniziato il rush finale
Organizzato dal Il Secolo XIX e La Stampa: al centro del dibattito, spazzatura, Grandi opere e The Mall
Sanremo. I sette candidati alla carica di sindaco si sono sfidati ieri sera sul palco dell’Ariston Roof nel dibattito organizzato dal Secolo XIX e da La Stampa. Il “question time” è stato introdotto dal direttore del quotidiano genovese Luca Ubaldeschi e coordinato dal capo redattore centrale Roberto Onofrio. Le domande sono state poste dai colleghi Claudio Donzella (Il Secolo XIX) e Giulio Gavino (La Stampa).
Sul servizio di raccolta rifiuti “porta a porta”. «Sì riparta dalle isole ecologiche – ha sostenuto Alberto Pezzini (Futura Sanremo) per poter differenziare in ogni fascia oraria». «Sono delusa -il pensiero di Paola Arrigoni, Movimento 5 Stelle – in quanto l’amministrazione poteva fare di più per evitare il Lotto 6 con i residenti che sono stati abbandonati. Il porta a porta dev’essere migliorato con un l’ impianto per l’umido per risparmiare». Per il sindaco uscente Alberto Biancheri «Sanremo è pronta, i cittadini hanno imparato a fare la differenziata. Ci saranno spazi per modifiche soltanto dal 2020, e dal 2021 arriverà la tariffa puntuale e potremo tornare anche alle isole ecologiche». Sergio Tommasini (Centrodestra unito/Gruppo dei 100): «La differenziata è un obbligo,-ma la media dei costi è molto alta. Basta sacchetti per la strada, sì a contenitori che si aprono con le tessere. E multe agli incivili». Per Giorgio Tubere (Città bene comune) «è necessaria una vera differenziata con sistemi flessibili, che tengano conto dell’aumento di popolazione estiva». «Isole ecologiche con le telecamere» – per Alessandro Condò di(Sanremo Libera) «Le discariche in Liguria sono chiuse – ha detto Carlo Carpi (Insieme per Sanremo) – Bisogna facilitare la raccolta».
Sulle grandi opere Condò ha posto l’accento «l’opportunità del porto» , per Tubere «la priorità è difendere il territorio. No alle grandi opere, sì alle piccole, no a porto vecchio, no all’hotel a Portosole, no al commercio all’ex Ati, no al palasport a Pian di Poma, che invece andrebbe al Mercato dei fiori». Tommasini ha sottolineato l’importanza « delporto vecchio, ma serve dragaggio e messa in sicurezza della diga aspettando l’esito dei ricorsi. Per il Palasport no al leasing in costruendo». Biancheri ha ricordato «gli investimenti sulle scuole, l’acqua a San Romolo, l’A uditorium Alfano, piazza Borea. Se la città non cresce, moriamo tutti». Pezzini: «No alle grandi opere se non sono partecipate con la città». «Contro le grandi opere, sì a riqualificazioni e protezione dell’ambiente», Arrigoni per il M5S e «no alla svendita ai privati del patrimonio pubblico. I grandi capitali si trovano nei fondi europei». «Difficile la vita per le aziende – per Carpi – gli interlocutori privati devono essere affidabili».
L’outlet The Mall «è una possibilità» per Condò, «scettico» Carpi, per Arrigoni «dimostra che le scelte non sono condivise con la cittadinanza: una struttura senza anima». Per Pezzini «Occorre far ripartire l’economia della città».«Preferisco affrontare il problema di avere migliaia di persone in arrivo, piuttosto che non averle»,ha detto Biancheri. «Commercianti preoccupati – ha afferma Tommasini – arriverà un flusso nuovo di turisti: che va attratto in città». Secondo Tubere «nessuna condivisione del progetto. Può essere un’opportunità, ma è importante il collegamento con la città. Vogliamo difendere il piccolo commercio».