Sanremo, come sarà formato il consiglio comunale dell’era Biancheri bis
Rimarrebbero esclusi i candidati a sindaco Pezzini, Condò e Tubere
Sanremo. Ecco come si dovrebbe comporre il consiglio comunale del secondo mandato del sindaco Alberto Biancheri. La sua lista storica, emanazone dall’associazione Sanremo al Centro, fa il pieno di preferenze ed è la più votata tra le liste. Dei suoi candidati dovrebbero risultare eletti: Alessandro Il Grande (è il presidente del consiglio comunale uscente); Adriana Cutellè (consigliera comunale uscente); Eugenio Nocita (ex assessore all’ambiente); Silvana Ormea, Carlo Biancheri. Quinto possibile consigliere Marco Viale.
Della lista Alberto Biancheri sindaco: Alessandro Sindoni (capogruppo uscente); Sara Tonegutti; Mauro Menozzi (assessore uscente); Giuseppe Faraldi (consigliere uscente). Segue Simona Moraglia.
Del Partito Democratico: Costanza Pireri (vicesindaco uscente); Massimo Donzella; Alessandra Pavone. In bilico l’ex capogruppo Mario Robaldo che ha buone possibiità di rientrare qualora Pireri venisse chiamata a ricoprire nuovamente un incarico in giunta.
Della lista Avanti Insieme: Massimo Rossano; Ethel Moreno; Umberto Bellini.
Rimane esclusa dall’assegnazione dei seggi di maggioranza Sanremo Attiva che con il suo ingresso nella coalizione Biancheri e il proprio 2,30% dei consensi, ha apportato al quorum del sindaco quel tanto da farlo rieleggere senza margini di dubbio al primo turno.
Dei nove posti spettanti alla minoranza, due vanno rispettivamente ai candidati sindaci Sergio Tommasini e a Paola Arrigoni. Almeno quattro dovrebbero spettare alla Lega: Daniele Ventimiglia, Patrizia Badino, Andrea Artioli, Federica Cozza. Un altro andrebbe quasi sicuramente a Giampiero Correnti della lista 100×100 Sanremo. Simone Baggioli per Forza Italia e Luca Lombardi per Fratelli d’Italia si aggiudicherebbero gli ultimi scranni.
Allo stato dei fatti, con 55 sezioni scrutinate su 56, sono fuori dal consiglio comunale i candidati a sindaco Alberto Pezzini di Futura Sanremo, Alessandro Condò di Sanremo Libera, Giorgio Tubere di Città bene comune e Carlo Carpi che non è riuscito a raccogliere, in totale, più che una decina di voti.