Sanremo, candidati Tommasini e Pezzini su ‘furbetti del cartellino’: «Sindaco assente»

11 maggio 2019 | 14:49
Share0
Sanremo, candidati Tommasini e Pezzini su ‘furbetti del cartellino’: «Sindaco assente»

Le dichiarazioni in una diretta Facebook in coppia dei due candidati alla poltrona di palazzo Bellevue

Sanremo. Una diretta Facebook in coppia, quella dei candidati sindaco Sergio Tommasini e Alberto Pezzini, che ieri hanno approfittato di una visione comune sull’apparato amministrativo per far sentire agli elettori la propria voce su un capitolo doloroso per Sanremo, quello che ha portato la città alla ribalta della cronaca nazionale per la questione ‘furbetti del cartellino’.

«Sono avvenuti nel tempo degli eventi che meritavano di avere un capitano, una persona che difendesse la dignità di tutti i dipendenti pubblici – ha esordito Tommasini, facendo riferimento all’operazione della guardia di finanza che ha portato all’indagine sui dipendenti comunali – Siamo stati sbeffeggiati e questo non va bene. E in quel momento il sindaco si sarebbe dovuto vedere e avrebbe dovuto difendere l’immagine di un’intera comunità. I dipendenti non possono essere ricordati solo quando diventano elettori».

«Gli aspetti giudiziari sono tutt’ora in corso, la magistratura si occupa di questo aspetto e siamo fiduciosi – ha aggiunto Pezzini, che di mestiere fa l’avvocato – Su questo non discutiamo. L’altro giorno, però, Biancheri ha parlato di una carenza di organico improvvisa, per via del licenziamento di alcuni dipendenti. Allora mi è venuta una domanda: ‘Scusi, sindaco, ma chi li ha licenziati questi dipendenti comunali? Con il licenziamento l’attività della magistratura non c’entra nulla. Per essere più precisi: il Comune, quando sono stati avviati i provvedimenti disciplinari, aveva una facoltà enorme, quella di poter sospendere i procedimenti disciplinari in attesa dell’esito del procedimento penale, che ad oggi è ancora in corso. In base a questa facoltà si potevano congelare i dipendenti, magari sospenderli dal servizio, ma congelarli nella pianta organica del comune. Il sindaco avrebbe potuto spendere se stesso difendendo i dipendenti comunali».