Imperia, raddoppio della condotta Roja per sconfiggere la “grande sete” nel Golfo dianese
Correrà sotto la Ciclabile fino ad Andora, accordo raggiunto in Provincia. Costo 5 milioni di euro
Imperia.Il Comune di Imperia sarà il capofila del raddoppio della tubazione dell’acquedotto del Roja tra il capoluogo e Andora.
Lo scopo sostituire la condotta che all’altezza di borgo Peri “salta” in continuazione lasciando all’asciutto tutto il Golfo.
Hanno sottoscritto il documento per la Provincia il presidente Fabio Natta, per il Comune di Imperia il sindaco Claudio Scajola, i sindaci di Diano Marina Giacomo Chiappori, di Cervo Giampaolo Giordano, di Diano Castello Romano Damonte di San Bartolomeo Valerio Urso e di Villa Faraldi Corrado Elena.
Per Andora il vice sindaco Paolo Rossi.
Hanno partecipato alla riunione anche il vicepresidente della Provincia Luigino Dellerba che nelle foto mostra il documento, il presidente in pectore Domenico Abbo, una delegazione di tecnici del Comune di Imperia formata dal segretario generale Rosa Puglia tra cui il dirigente dei Lavori pubblici Alessandro Croce e di Rivieracqua.
«Chiederemo – ha dichiarato Scajola – un contributo sostanzioso alla Regione e anche ad altri Enti per partire in tempi celeri col primo stralcio ed eliminare definitivamente il problema della sete nel Golfo dianese».
«Non mi sono sottratto – ha detto il sindaco di Diano Marina – Giacomo Chiappori – a una soluzione scontata. Ma la domanda è, sarà la Regione a finanziare tutta l’opera e se lo farà solo in parte? Il primo lotto deve partire da borgo Peri verso Diano Marina, altrimenti non firmerò il definitivo. Noi consegneremo il tubo a Rivieracqua, Imperia faccia quello che vuole»
Infine soddisfazione per l’esito della riunione è stata espressa dal presidente uscente della Provincia Fabio Natta: «Si è fatto squadra, ci sono come spesso capita delle divergenze interpretative e di opinione ma non hanno impedito che si quadrasse intorno a questa intesa. Sper»o che sia l’atto decisivo per poter risolvere un problema che dura ormai da tanti e tanti decenni»