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Guida Slow Food degli Oli Extravergini: doppio riconoscimento per il Frantoio Benza di Imperia

10 maggio 2019 | 11:43
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Guida Slow Food degli Oli Extravergini: doppio riconoscimento per il Frantoio Benza di Imperia

In generale l’imperiese si conferma leader del settore per la qualità dell’inimitabile oliva “taggiasca”

Imperia. Nei giorni scorsi a Trevi sono state distribuite le prime copie della Guida agli Extravergini 2019 di Slow Food Editore giunta alla ventesima edizione e sono state premiate le aziende che hanno ottenuto i prestigiosi riconoscimenti. Grande soddisfazione in particolare per l’aziendaBenza Frantoiano di Imperia, con frantoio e azienda in Val Prino, che con il suo Crù Turè Dop Riviera Ligure Riviera dei Fiori ha ottenuto il riconoscimento di Grande Olio.

Ma non solo. All’azienda è stato attribuito il Premio intitolato al ligure Diego Soracco, nato in seguito all’improvvisa e prematura scomparsa del fondatore e curatore per ben 19 anni della guida: Soracco più di chiunque altro ha amato l’olio con particolare attenzione all’olio ligure ed è stato per trent’anni valido collaboratore, consigliere e amico per i produttori della sua regione.

Scrive la coordinatrice della regione Liguria per la guida Francesca Rocchi: «Il riconoscimento di una vita dedicata all’extravergine, noi desideriamo sigillarlo in questa guida e quelle future, individuando per ogni edizione, un extravergine ligure che racchiuda ciò che Diego, assaggiandolo, avrebbe amato: buon gusto, pulizia, aderenza alle caratteristiche della
cultivar, tradizione nella sua fattura ed emozione».

Il premio Diego Soracco 2019 è per il Primuruggiu di Frantoio Benza. I Benza sono un’antica famiglia di frantoiani: attività svolta a Dolcedo dal XVI secolo. «Il premio dedicato all’amico Diego Soracco per noi è motivo di grande soddisfazione ed emozione. Per noi Diego è stato un grande riferimento e un maestro prezioso – racconta Gigi Benza – Ci lega a lui la stessa passione e l’amore per il prodotto e per il nostro territorio che sono alla base del nostro lavoro. Nel 1853 i miei bisavoli possedevano un frantoio nel borgo di Lecchiore. Mezzo secolo dopo mio bisnonno acquistò il Vecchio Gombo di Dolcedo, il più grande e tipico frantoio della val Prino. Oggi gli amici, i clienti e i visitatori vengono accolti nel mio nuovo frantoio: il meglio per sicurezza, igiene e tecnologia. Le nuove tecniche di frangitura delle olive hanno trasformato molti aspetti del nostro lavoro, ma qualcosa è rimasto invariato: il desiderio di una qualità sempre migliore. I miei genitori mi hanno insegnato che un buon olio nasce indubbiamente da uno scrupoloso processo di lavorazione ma anche, e soprattutto, da ottime olive; di conseguenza mi curo personalmente di loro dalla fioritura alla raccolta. Sono tutte di varietà Taggiasca».

La Guida agli Extravergini (giunta alla ventesima edizione), è il “vademecum” in cui Slow Food raccoglie e descrive la migliore
produzione olivicola in questo caso del 2018. Uno strumento prezioso per orientarsi nel mondo della produzione olearia italiana: 548 aziende descritte, 750 oli recensiti e oltre 120 riconoscimenti. Ecco i riconoscimenti attribuiti alla Liguria (il Grande Olio è il riconoscimento attribuito all’Extravergine che si è distinto per particolari pregi dal punto di vista organolettico e perché ben rispecchia territorio e cultivar; a queste caratteristiche, Grande Olio Slow aggiunge pratiche agronomiche
sostenibili).

Grande Olio Slow a I Tecci de L’Uga Murella (Borghetto d’Arroscia)
Grande Olio Slow a Evo Tèra de Prie di Tèra de Prie (Aurigo)
Grande Olio Slow a Terre del Mistero di Patrizio Gamba (Apricale)
Grande Olio Slow a Ludo di La Baita (Borghetto d’Arroscia)
Grande Olio a Estremo di La Baita (Borghetto d’Arroscia)
Grande Olio a Extremum di Paolo Cassini (Isolabona)
Grande Olio a Cru Turè di Benza (Imperia)