Ventimiglia, salta la messa per Benito Mussolini. Vescovo Suetta: «Il suffragio non si nega a nessuno, ma funzione è stata strumentalizzata»
«Resta aperta la possibilità – aggiunge il vescovo – che una o più messe in suffragio di chicchessia vengano celebrate in condizioni di migliore opportunità»
Ventimiglia. Salta la messa in memoria dell’ex duce Benito Mussolini, fucilato il 28 aprile del 1945, che si sarebbe dovuta celebrare domenica pomeriggio alle 18 nella chiesa di Sant’Agostino. A spiegare quanto accaduto è il vescovo della diocesi di Ventimiglia-Sanremo Antonio Suetta: «La messa è un atto di culto a Dio e come tale deve rimanere – spiega – Ogni fedele ha il diritto di richiedere una messa o una preghiera nei confronti di chiunque, anche di nomi importanti o di persone che siano state segnate in modo positivo, così come negativo, dalla storia, perché il suffragio è un’opera di misericordia che non viene negata a nessuno».
Chiedere di celebrare una messa in suffragio del padre del fascismo è dunque lecito, così come lo è accogliere la richiesta. Ma, dice sempre il vescovo: «Questo atto deve essere sempre rispettato nella sua specificità e deve essere scevro da qualsiasi strumentalizzazione che ne travisi il senso. Per questo motivo, la messa non verrà celebrata».
«Resta aperta la possibilità – aggiunge il vescovo – che una o più messe in suffragio di chicchessia vengano celebrate in condizioni di migliore opportunità ed adeguate per l’atto religioso che si va a celebrare».
Ma su quanto accaduto a Ventimiglia, Comune impegnato nella battaglia elettorale per l’elezione del nuovo sindaco, Suetta dice: «Riteniamo preferibile non accondiscendere a questa richiesta, perché ne è stato fatto un motivo di strumentalizzazione e la messa non deve diventare occasione di pubblicità».