Ventimiglia, il deputato Di Muro (Lega) al lavoro per i frontalieri: «La mia non è una battaglia personale, auspico appoggio di tutti»
Una ‘manovra’ da 19milioni di euro
Ventimiglia. «Sono molto contento che questa sia la mia prima proposta di legge. Ne ho firmate già diverse, ma questa è la prima che mi vede primo firmatario e riguarda un argomento che mi è stato sollecitato da molti abitanti della provincia di Imperia».
A dichiararlo è il deputato Flavio Di Muro (Lega) che ha depositato in questi giorni una proposta di legge per aumentare da 7.500 a 10mila euro la franchigia di esenzione Irpef dei lavoratori frontalieri e per riconoscere una franchigia ai pensionati della stessa categoria, che mai avevano goduto in passato di agevolazioni, pari a 7.500 euro. Uno strumento indispensabile per venire incontro alle esigenze di migliaia di italiani che lavorano e hanno lavorato in Francia e nel Principato di Monaco e che ora, come tutti gli altri lavoratori, devono fare i conti con il caro vita, che in questi ultimi anni ha ‘prosciugato’ le tasche degli italiani (e non solo).
«Si tratta però di un qualcosa che riguarda esclusivamente il territorio imperiese dove risiedono i frontalieri, e io sono solo uno dei 630 deputati della Repubblica italiana. La mia missione – prosegue – è portare a Roma gli interessi del territorio, per questo non potevo non farmi portavoce della categoria dei frontalieri, ma per far sì che la mia proposta venga accolta c’è bisogno dell’aiuto di tutti. Questa non deve restare una battaglia di Flavio Di Muro della Lega: auspico che sia la battaglia di territorio e che al mio fianco, a sostegno della proposta di legge e dei suoi contenuti, si schierino, oltre ai lavoratori e i pensionati frontalieri, tutte le associazioni, i sindaci e le istituzioni locali».
Se la proposta dovesse diventare legge, per l’anno 2020, secondo le stime del team di tecnici che lavorano fianco a fianco con Di Muro, è previsto un mancato introito nelle casse dello Stato di 19milioni di euro. Come reperire i fondi per la copertura degli oneri derivanti dall’attuazione della legge? «Sarebbero attinti dai fondi di riserva giacenti nel bilancio del Mef (Ministero dell’Economia e delle Finanze, ndr) – spiega l’onorevole – si tratta di fondi neutri che vengono svuotati e riempiti ad ogni Bilancio approvato dallo Stato». I fondi ci sono, dunque, «e sono appositamente studiati per queste manovre – aggiunge Di Muro – Non si prevedono aumenti di altre tasse né rimodulazioni di altre detrazioni».
Perché questa proposta? «Si parte da una considerazione opinabile – spiega il deputato – quella che la convenzione bilaterale tra Italia e Francia così come tra Italia e Principato, non dà la possibilità di scelta al lavoratore di dove pagare le tasse: in base a questo accordo, il lavoratore italiano paga sul territorio italiano. Questo, da deputato non posso modificarlo. Ma posso cercare uno strumento per agevolare i frontalieri. Ed è quello che ho fatto».