Tragedia di Genny Iavarone, la burocrazia si mette ancora di traverso. Slitta il rimpatrio della salma
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Era previsto per domani
Sanremo. La burocrazia italiana ed ecuadoregna mette ancora lo zampino nella tragica storia del sanremese 43enne Gennaro “Genny” Iavarone. Slitta infatti a data da destinarsi, per una questione di visti doganali, il trasferimento della salma in Italia, prevista per domani, giovedì 4 aprile. Genny, come era conosciuto da tutti, il 5 marzo scorso era rimasto gravemente ferito dopo un tuffo nella piscina in un residence di Guayaquil, città sull’oceano Pacifico, in Ecuador.
Si trovava lì insieme al figlio. A nulla erano valsi gli interventi chirurgici a cui Iavarone era stato sottoposto nell’ospedale della località sudamericana. Operazioni complesse alla spina dorsale, per sostenere le quali la famiglia aveva anche aperto una raccolta fondi a cui tanti sanremesi avevano dato il loro contributo. Il 43enne era poi morto, il 23 marzo scorso, sembra a causa di una crisi respiratoria.
Già allora sua sorella Melania aveva puntato il dito contro la burocrazia, in un infuocato post su Facebook.
Genny, molto amato e conosciuto nella Città dei Fiori, si era affermato come imprenditore nel settore floricolo. A Sanremo era arrivato ragazzino, all’età di 12 anni, lasciando quella Napoli che sempre ha portato nel cuore.