Porto di Ospedaletti, sei mesi per trovare l’accordo: il giudice chiede exit strategy

20 aprile 2019 | 13:42
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Porto di Ospedaletti, sei mesi per trovare l’accordo: il giudice chiede exit strategy

L’udienza di ieri è stata rinviata per dare tempo al Comune di elaborare un cronoprogramma

Ospedaletti. Si apre uno spiraglio per il futuro del porto di Baia Verde. Nell’udienza che si è tenuta ieri presso il tribunale di Genova dove pende la causa per risarcimento danni che vede coinvolti Comune, Provincia, Regione, Demanio e il fallimento di Fin.Im. (la società che avrebbe dovuto realizzare l’approdo turistico), il giudice ha stabilito un rinvio di sei mesi per dare tempo all’amministrazione comunale della Città delle Rose di preparare un programma temporale delle azioni necessarie per giungere a un accordo.

In sostanza il Municipio deve farsi carico di presentare una road map nella quale siano specificate le volontà dell’ente e concretizzata un’ipotesi di iter del nuovo porto.

Una novità emersa in udienza è data dalla posizione assunta dall’avvocatura dello Stato in vece dell’Agenzia del Demanio. Quest’ultima non intende incamerare o dare mandato di demolizione delle dighe realizzate da Fin.Im., a meno che esse non diventino un problema per la navigazione. Ergo, le opere a mare sono e rimangono nella titolarità del fallimento e i costi per la loro costruzione devono essere corrisposti alla curatela da chi subentrerà nel business.

Per il sindaco Paolo Blancardi è un passaggio che da speranza. «Ho dato incarico agli uffici di trovare, in sintonia con la Regione, il giusto percorso per avviare una procedura di messa sul mercato del porto. Se lo Stato non intende incamerare o demolire i beni, non rimane che trovare un accordo per valorizzare e rendere appetibile l’operazione».

«Le strade che si aprono sono molteplici, spiega sempre il primo cittadino. Si potrebbe avviare una manifestazioni d’interesse e interagire preventivamente con i soggetti interessati prima di avviare una procedura amministrativa. Oppure, a seguito di un approfondimento con la Regione, far partire un iter di project finincing a prova di contenzioso».

Entrambi i passaggi sono ormai incompatibili con le imminenti tempistiche elettorali. Al prossimo sindaco spetterà decidere come muoversi.