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Imperia, Ranise: «Nidi ai privati, cronaca di una morte annunciata»

30 aprile 2019 | 12:13
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Imperia, Ranise: «Nidi ai privati, cronaca di una morte annunciata»

Dalle 15.30 in Consiglio comunale. Alle 14 via al Question time

Imperia. Il consigliere comunale di “Forza ImperiaAntonello Ranise invia una nota stampa a proposito della esternalizzazione degli asili nido, pratica che verrà discussa tra le altre nel Consiglio comunale in programma oggi alle 15.30.

La seduta sarà preceduta dal “question time”, dalle 14.

«L’ annunciata esternalizzazione della gestione degli asili nido -scrive Ranise –  è un passaggio che merita un approfondimento e più di un rammarico. Anzitutto,  i costi di gestione, ormai obiettivamente non sostenibili a fronte dello stato di pre-dissesto in cui versa il comune di Imperia. Secondo il testo unico degli enti locali dal punto di vista normativo la copertura economica del servizio erogato deve essere non inferiore al 36% del costo complessivo calcolato sul 50% dell’ incidenza dei costi complessivi dei servizi. Attualmente siamo al 10%, quindi assolutamente fuori dai parametri di sostenibilità. Il costo medio annuo per un posto bambino supera i 12.000 euro a fronte di una media nazionale di circa la metà. Questo purtroppo è il dato. Anche con un incremento delle rette, non sarebbe possibile modificare una situazione ormai fuori controllo. Sostenere il contrario sarebbe demagogico o superficiale. Per giunta si tenga presente che a causa dell’ imminente pensionamento di alcune Educatrici, con le limitazioni delle assunzioni, sarebbe possibile verosimilmente tenere aperto un solo asilo nido (verosimilmente quello di Oneglia), passando di fatto da tre poli, come anni fa, a un solo polo operativo (l’ asilo di Castelvecchio è ormai purtoppo chiuso fa tempo) . Questa è la triste realtà, che molto mi amareggia, un quadro economico-finanziario di grave crisi di cui il centrodestra non è certo responsabile e che negli ultimi cinque anni la passata Amministrazione non solo non ha saputo affrontare, ma ha solo aggravato con una politica timida e inefficiente, malgrado i ripetuti e pesanti avvisi provenienti dalla Corte dei Conti e i richiami puntuali della nostra opposizione.
Poi c’è l’ aspetto politico, non meno importante. Spiace anzitutto rilevare come a fronte di tutto ciò si perdano competenze ed eccellenze rappresentate dalle stesse Educatrici che saranno dirottate ad altri compiti (senza ovviamente nessun risparmio per l’ ente). Non vorremmo inoltre, e di questo siamo molto preoccupati, che questo fosse il primo passo per un lento depotenziamento del sociale, che deve certamente essere ripensato, ma non certo smantellato. Altro punto di rilievo è il controllo tariffario che il Comune deve poter realmente conservare, per proteggere le famiglie a basso reddito e le fasce più deboli. E infine, ma non ultimo, come la tempistica per preparare il bando per l’affidamento in concessione sia ormai molto stringente (che necessita ovviamente dei tempi tecnici dovuti, pur conoscendo personalmente l’estrema efficienza degli Uffici competenti), tali da rendere l’intera operazione nel suo complesso assai problematica oltre che complessa, rischiando di inficiare l’esito finale di una pratica amministrativa di grande importanza sociale, che va a modificare proprio la gestione degli asili nido, da sempre fiore all’occhiello del comune di Imperia.L’ annunciata esternalizzazione della gestione degli asili nido è un passaggio che merita un approfondimento e più di un rammarico. Anzitutto i costi di gestione, ormai obiettivamente non sostenibili a fronte dello stato di pre-dissesto in cui versa il comune di Imperia. Secondo il testo unico degli enti locali dal punto di vista normativo la copertura economica del servizio erogato deve essere non inferiore al 36% del costo complessivo calcolato sul 50% dell’ incidenza dei costi complessivi dei servizi. Attualmente siamo al 10%, quindi assolutamente fuori dai parametri di sostenibilità. Il costo medio annuo per un posto bambino supera i 12.000 euro a fronte di una media nazionale di circa la metà. Questo purtroppo è il dato. Anche con un incremento delle rette, non sarebbe possibile modificare una situazione ormai fuori controllo. Sostenere il contrario sarebbe demagogico o superficiale. Per giunta si tenga presente che a causa dell’ imminente pensionamento di alcune Educatrici, con le limitazioni delle assunzioni, sarebbe possibile verosimilmente tenere aperto un solo asilo nido (verosimilmente quello di Oneglia), passando di fatto da tre poli, come anni fa, a un solo polo operativo (l’ asilo di Castelvecchio è ormai purtoppo chiuso fa tempo) . Questa è la triste realtà, che molto mi amareggia, un quadro economico-finanziario di grave crisi di cui il centrodestra non è certo responsabile e che negli ultimi cinque anni la passata Amministrazione non solo non ha saputo affrontare, ma ha solo aggravato con una politica timida e inefficiente, malgrado i ripetuti e pesanti avvisi provenienti dalla Corte dei Conti e i richiami puntuali della nostra opposizione.
Poi c’è l’ aspetto politico, non meno importante. Spiace anzitutto rilevare come a fronte di tutto ciò si perdano competenze ed eccellenze rappresentate dalle stesse Educatrici che saranno dirottate ad altri compiti (senza ovviamente nessun risparmio per l’ ente). Non vorremmo inoltre, e di questo siamo molto preoccupati, che questo fosse il primo passo per un lento depotenziamento del sociale, che deve certamente essere ripensato, ma non certo smantellato. Altro punto di rilievo è il controllo tariffario che il Comune deve poter realmente conservare, per proteggere le famiglie a basso reddito e le fasce più deboli. E infine, ma non ultimo, come la tempistica per preparare il bando per l’affidamento in concessione sia ormai molto stringente (che necessita ovviamente dei tempi tecnici dovuti, pur conoscendo personalmente l’estrema efficienza degli Uffici competenti), tali da rendere l’intera operazione nel suo complesso assai problematica oltre che complessa, rischiando di inficiare l’esito finale di una pratica amministrativa di grande importanza sociale, che va a modificare proprio la gestione degli asili nido, da sempre fiore all’occhiello del comune di Imperia».