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Imperia, il Cimap a Natta: «L’ingresso del socio privato in Rivieracqua non sarà mai una soluzione accettabile»

4 aprile 2019 | 17:35
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Imperia, il Cimap a Natta: «L’ingresso del socio privato in Rivieracqua non sarà mai una soluzione accettabile»

Incontro tra il Comitato che sostiene l’acqua pubblica e il presidente della Provincia

Imperia. Il Cimap, dopo la diffusione della lettera a firma del dirigente del settore Ambiente della Provincia Patrizia Migliorini che proponeva ai comuni come possibile ancora di salvataggio per Rivieracqua l’ingresso di un socio privato nel Consorzio, ha incontrato il presidente dell’amministrazione provinciale Fabio Natta.

Di seguito lanota inviata alla redazioni dal Cimap: «Esprimiamo apprezzamento per il confronto avuto con il presidente dell’Ente di Governo d’Ambito a seguito delle recenti pubblicazioni e per il riconoscimento ricevuto, quale coordinamento
promotore del referendum popolare del giugno 2011, in questa fase così delicata. Dalla discussione e dall’approfondimento dei documenti è potuta emergere la sostanza delle comunicazioni della Provincia, non coincidenti con l’estrapolazione di alcuni contenuti pubblicati. Ribadiamo che la modifica della forma di gestione, con affidamento ad una società mista e  poiché non sarebbe assolutamente in linea con l’esito referendario e non produrrebbe servizi pubblici essenziali fuori dalle logiche del profitto.
Sollecitiamo ancora una volta il trasferimento delle gestioni decadute di AMAT, AIGA, 2i Rete Gas, nonché il conferimento di AMAIE e SE.COM per l’avvio della gestione di Rivieracqua e rileviamo che il mancato pagamento dei contributi di alcuni comuni, non più procrastinabile, garantirebbe l’equilibrio economico finanziario della gestione e scongiurerebbe l’insolvenza della società.
Invitiamo infine, tutti i soggetti coinvolti nei processi di acquisizione degli affidamenti a cogliere, con una visione a lungo raggio, l’importanza di una scelta che veda tutte le amministrazioni ugualmente motivate nella tutela del bene comune acqua e di una valutazione imprenditoriale che consenta ad ogni socio un adeguato peso nella governance di Rivieracqua.
Per far ciò occorre lasciare alle spalle atteggiamenti campanilistici o miopi strategie di breve periodo che ostacolano colpevolmente il processo di ripublicizzazione del servizio idrico. Attendiamo la convocazione del Consiglio Provinciale e della Conferenza dei Sindaci, quali organi di indirizzo politico, per conoscere le reali volontà di ogni soggetto comunale socio di Rivieracqua. Indietro non si torna, la gestione dell’acqua e dei beni comuni deve essere pubblica».