«Il mare? Una porta sul territorio»: la ricetta degli industriali per il turismo nautico nell’Imperiese

5 aprile 2019 | 11:03
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«Il mare? Una porta sul territorio»: la ricetta degli industriali per il turismo nautico nell’Imperiese

La parola a Stefano Pagani Isnardi (Ucina Confindustria Nautica) e Barbara Amerio (Gruppo Permare e Confindustria Imperia)

Sanremo.Il mare come punto d’ingresso e vettore di sviluppo del territorio, anche dell’entroterra. A pensarla così sono Stefano Pagani Isnardi, responsabile dell’Ufficio studi di Ucina Confindustria Nautica, e Barbara Amerio, titolare di Amer Yacht e presidente di Confindustria Imperia – sezione Nautica, che lo scorso mercoledì hanno incontrato gli industriali del design di Assolombarda nell’ambito di una visita ai cantieri del Gruppo Permare.

Secondo l’ingegnere di Ucina, il settore nautico nella Riviera dei Fiori, come nel resto d’Italia, sta vivendo un periodo felice con un fatturato nazionale che ha superato i 4 miliardi di euro. Uno stato di buona salute che tocca anche il segmento del turismo nautico, a livello territoriale in fase di lancio con i progetti di realizzazione di nuove marine a Imperia, Sanremo, Ospedaletti e Ventimiglia.

«Nel Ponente Ligure inizia a delinearsi la prospettiva di una densità di posti barca per chilometri di costa molto elevata – dice Pagani Isnardi –. Se gli investitori hanno deciso che si tratta della localizzazione più corretta per nuovi investimenti, allora non ci resta che aspettare il giudizio del mercato. Dovranno tuttavia essere strutture di livello elevato, capaci di creare una connessione fra il porto e l’entroterra. Il turismo nautico si sta evolvendo e in futuro sarà sempre di più una concentrazione di interessi e attività che vanno oltre quelle prettamente legate al mare. Coinvolgerà anche la cultura del territorio, l’enogastronomia, le tradizioni, la storia. Chi va in barca oggi vuole trovare accoglienza anche al di là delle barriere del porto. La sfida è quella di riuscire a offrire servizi adeguati alle necessità delle diverse tipologie di custom».

Una richiesta necessaria, soprattutto per vincere la concorrenza con la vicina Francia. «La posizione geografica della provincia di Imperia è favorevole al settore del turismo nautico – continua il responsabile di Ucina –.  La vicinanza con la Francia e la Costa Azzurra non può che offrire ottimi risultati al settore. È però essenziale riuscire a offrire i servizi essenziali richiesti dagli armatori e a tutti i livelli: dal settore lusso, con i superyacht, a quello delle barche più piccole. Pur consapevoli che il settore nautico italiano è un’eccellenza mondiale, dobbiamo sempre stare allerta. Negli ultimi anni abbiamo visto molte barche che sono tornate in Italia dalla vicina Francia e dobbiamo approfittare di questo momento positivo per assicurare uno stato di eccellenza in tutti i segmenti».

Dello stesso parere è Barbara Amerio che, già donna al timone di un’azienda leader a livello mondiale nella cantieristica nautica e nella progettazione di yacht di lusso, in qualità di presidente provinciale della sezione nautica di Confidustria si sta impegnando affinché il mare, in tutti i suoi settori, diventi davvero strumento di crescita dei nostri luoghi. In particolare, sottolinea Amerio,  «ci stiamo dedicando alla creazione di un ab che metta insieme cantieristica e portualità. L’obiettivo è far crescere una provincia per certi aspetti ancora molto depressa. Bisogna dar vita a una porta dal mare che porti turismo e, di conseguenza, ricadute economiche sul territorio. La vicinanza alla Francia e al principato di Monaco può essere un’opportunità, in quanto ci dispensa di ottimo contatti con il mondo dello yachting. Una sinergia tra porti e cantieristica è necessaria per offrire prodotti di qualità e un ormeggio che non sia solamente stagionale».