“Haydn e l’Inghilterra”, a Palazzo Nota il concerto dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo

29 aprile 2019 | 08:25
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“Haydn e l’Inghilterra”, a Palazzo Nota il concerto dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo
“Haydn e l’Inghilterra”, a Palazzo Nota il concerto dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo
“Haydn e l’Inghilterra”, a Palazzo Nota il concerto dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo

Solista in questa occasione il primo violoncello della Sinfonica Mariano Dàpor diretto dal Maestro crotonese Mario Leotta

Sanremo. A causa dell’indisponibilità del Teatro dell’Opera del Casinò Municipale, l’Orchestra Sinfonica si sposta questa settimana in un’altra sua sede spesso utilizzata in queste occasioni: il Museo Civico di Sanremo a Palazzo Nota, nell’omonima Piazza del centro cittadino.

L’appuntamento è per venerdì 3 maggio, questa volta però con inizio alle ore 16.00. Un programma particolarmente interessante dedicato agli “archi”, con un concerto del compositore viennese citato nel titolo, affiancato a brani di “colleghi” britannici di tutto rispetto quali Holst, Britten ed Elgar e con, in apertura, l’esecuzione di una composizione contemporanea del 50enne torinese Nicola Campogrande. Solista in questa occasione, il primo violoncello della Sinfonica Mariano Dàpor, diretto dal Maestro crotonese Mario Leotta, bacchetta non nuova per l’Orchestra sanremese.

Il programma di “Haydn e l’Inghilterra” prevede:
– Divertimento per archi (2016) di Nicola Campogrande
– Concerto n° 2 in Re maggiore per violoncello ed orchestra (1783) di Franz Joseph Haydn (1732/1809)
– St. Paul’s Suite per archi (1912) di Gustav Holst (1874/1934)
– Simple Symphony Op. 4 per archi (1933-1934) di Benjamin Britten (1913/1976)
– Serenata in Mi minore Op. 20 per archi (1892) di Edward Elgar (1857/1934)

Afferma Mariano Dàpor riguardo al compositore austriaco: “In un’importante biografia di Haydn ho scoperto il testo di una lettera che credo serva a comprendere la natura del compositore e che tengo ben esposta nel mio studio. Ritengo importante riportarla per entrare nella musica ed entrando in essa nel genio di chi la crea: lavoro estremamente faticoso ed intimo che rimane nascosto, ma del quale noi oggi godiamo i frutti e le profonde consolazioni. L’arte, credo ci renda persone più vere, più aperte alla ricerca della bellezza, lontani da false felicità ed apparenti libertà. Ecco quello che scriveva Haydn.”

“La mia abitudine era sedermi, cominciare ad improvvisare, lasciare che lo spirito della musica vagabondasse seguendo l’umore del momento, secondo quella inclinazione che poteva essere un giorno verso la tristezza, un giorno verso la gioia, verso la seriosità o verso il gioco. Ad un certo punto sorge un’idea più potente ed eccola lì che io la devo acchiappare al volo e tendere tutti i miei sforzi per non farla fuggire e svilupparla prima che se ne vada. Questo è il mio modo per riuscire a sbrogliare tutte le ispirazioni e fissarle, appunto, grazie al pianoforte. Tastiera, voce intima e creativa”.

Biglietti (solo in questa occasione): posto unico 8 € (€ 3 ingresso Museo + € 5 concerto).