Diano Marina, l’ex vicesindaco Novaro: «No alla nascita di un ecomostro sul molo delle Tartarughe»
«Ci si aspettava che i cittadini dianesi gridassero allo scandalo, ad oggi però, nessuna reazione negativa si è registrata, come se ciò non interessasse ad alcuno»
Diano Marina. Le dichiarazioni di Elio Novaro, ex vicesindaco di Diano Marina, sul molo delle Tartarughe:
«Nei giorni scorsi, una pattuglia di amministratori comunali dianesi, capitanati dal Sindaco nonchè dall’assessore regionale Marco Scajola, hanno illustrato in conferenza stampa, il progetto relativo ad una struttura polifunzionale che dovrebbe sorgere sull’attuale “molo delle Tartarughe” entro un paio d’anni.
Un complesso che, come dichiarato in conferenza stampa, occuperà buona parte del molo per cinquanta metri di lunghezza, quattordici di larghezza e sette di altezza; con una terrazza alla quale si potrà accedere tramite una scala esterna, mentre la sala interna avrà la capacità di 480 posti a sedere. La presentazione del progetto ha avuto ampio risalto sulla stampa locale e francamente ci si aspettava che, buona parte dei cittadini dianesi, gridassero allo scandalo, per lo scempio che questa amministrazione intende fare realizzando un mastodontico “ecomostro” proprio al centro del nostro litorale costiero.
Ad oggi però, nessuna reazione negativa si è registrata da parte della cittadinanza, come se ciò non interessasse ad alcuno. Una cittadinanza che pare apatica e indifferente verso la salvaguardia di un bene comune di tutti; un patrimonio costiero naturale che per nessun motivo dovrebbe essere deturpato con la costruzione di un complesso del genere.
Le nostre speranze sono nelle autorità preposte sia alla valutazione dell’impatto ambientale che una simile costruzione creerebbe, sia al controllo del territorio, perché vigilino su questo progetto faraonico, alfine di accertare se una sua eventuale realizzazione produrrà, sul fronte mare, un impatto ambientale tale da modificare totalmente l’attuale fascia di rispetto costiera. Si auspica anche che le associazioni ambientali liguri, seguano l’evolversi della situazione affinché un angolo impagabile della nostra costa, non venga deturpato da una nuova, inutile, barbara cementificazione».