Bordighera celebra il 25 aprile. Sindaco: «Rendiamo omaggio a chi con il sacrificio ha contribuito alla libertà del nostro Paese»






Ingenito: «Le leggi razziali la pagina più buia della storia italiana»
Bordighera. «Una commemorazione che deve unire tutti in nome della memoria e del ricordo. Memoria e ricordo: ecco le due parole che in questa giornata non voglio stancarmi di sottolineare, ripetere, ribadire. Perché è in esse che trovo il valore più profondo della festa della Liberazione. Al di là di ogni appartenenza, al di là di ogni schieramento e al di là di ogni tentativo di attribuire il significato di questa ricorrenza a una parte politica, il 25 aprile deve essere un patrimonio ideale di tutti. Deve mantenere viva l’immagine di cosa accadde, deve riportare quei giorni alla mente di chi li ha vissuti, deve insegnare a chi ancora non era nato cosa può succedere se non si è vigili e attenti al sentire comune. Ricordare affinché non succeda di nuovo, affinché non si ripetano gli orrori, affinché nella storia non siano più scritte pagine come quelle delle leggi razziali emanate nel 1938: fu il momento più buio, la vergogna più grande: gli italiani non furono più tutti uguali, ma divisi in base al concetto di razza secondo un’ideologia assurda e disumana».
Sono le parole del sindaco Vittorio Ingenito nel discorso pronunciato al ‘cippo’ dedicato ai partigiani di Bordighera che persero la vita in nome della libertà. «Il 25 aprile deve essere vissuto come memoria, come monito, e poiché gli avvenimenti sono più vivi e più forti nelle parole di chi li ha vissuti, la mia speranza è che i testimoni non smettano mai di raccontare, e che i ragazzi non si stanchino mai di ascoltare. In famiglia, nelle scuole, ovunque ci sia qualcuno che voglia condividere cosa hanno significato quei giorni, lì deve esserci qualcuno pronto ad imparare – ha continuato il sindaco -. Rendiamo omaggio a tutti coloro che con il loro sacrificio hanno contribuito alla libertà del nostro amato paese partecipando alla Resistenza. Perché l’Italia possa continuare a contribuire con la sua esperienza ad un’Europa sempre più unita nel segno del rispetto e della pace dei popoli». E ancora: «Esorto tutti a studiare la storia che ci insegna a non ripetere gli errori del passato perché non sia mai più necessaria un’altra resistenza».
Dopo di lui, a prendere la parola è stato il sindaco del consiglio comunale dei ragazzi, al suo primo discorso pubblico, Sebastiano Ghione: «Commerare una data come il 25 aprile è il minimo che possiamo fare noi ragazzi per omaggiare il coraggio dei partigiani e di tutti quelli che hanno combattuto al loro fianco. Senza di loro oggi non potremmo godere di valori indispensabili quali la libertà, la democrazia, l’indipendenza».
E’ stata poi la volta del presidente dell’ANPI di Bordighera, Giorgio Loreti, che in un lungo e sentito discorso ha ripercorso gli anni bui dell’entrata in guerra dell’Italia e quelli terribili che videro combattere italiani contro italiani ai tempi della repubblica di Salò e l’occupazione nazista del nord Italia. «In questo abisso materiale e morale in cui è caduto il nostro Paese inizia una delle pagine più belle della nostra storia – ha detto -. Gli italiani ritrovano il senso della polis e la volontà di essere protagonisti del loro futuro. Si ribellano all’occupazione nazi-fascista, si battono per la liberazione del loro paese. Aspirano a dare vita ad un’Italia libera, giusta, solidale».
«Ora il pericolo più grave non sono i fascisti veri o presunti, piuttosto i democratici sprovvisti di ideale democratico – ha detto Loreti – L’antifascismo, patrimonio culturale e storico, risiede stabilmente in tutte le istituzioni repubblicane: scuola e Comuni, per citare le più vicine ai cittadini. E nella costituzione e nei principi in essa enunciate grazie alla preveggenza dei costituenti, i giovani potranno trovare la guida per affrontare con giustizia e nella libertà il neofascismo sempre più sfacciato e arrogante, blandito da chi per funzioni istituzionali invece dovrebbe impedirlo, le discriminazioni, il razzismo, le nuove sfide di dimensioni planetarie quali il cambiamento climatico, la sovrappopolazione, la globalizzazione».