Ventimiglia, Gaetano Scullino è candidabile
La notizia trapelata nelle ultime ore sarà ufficializzata a breve
Ventimiglia. Stando a quanto si apprende, l’ex sindaco Gaetano Scullino è candidabile. L’ufficialità verrà data nelle prossime ore quando verrà reso noto il decreto firmato dal tribunale di sorveglianza di Genova chiamato a pronunciarsi sulla candidabilità dell’ex primo cittadino ventimigliese.
Le dichiarazioni di Gaetano Scullino: “Finalmente posso annunciare che intendo candidarmi a sindaco di Ventimiglia. Dopo aver superato con la piena assoluzione tutti i tre gradi di giudizio del processo La Svolta, cassazione compresa, dopo il riconoscimento da parte della Corte dei conti che i nostri atti erano legittimi, dopo aver ottenuto una chiara sentenza del Consiglio di Stato che ha sancito che lo scioglimento del consiglio comunale del 2012 è stato illegittimo e ingiusto, sentenziando chiaramente come la mia amministrazione avesse sempre agito correttamente e nell’esclusivo interesse del bene pubblico, oggi arriva anche la riabilitazione da parte del Tribunale di Genova conclamando la mia piena candidabilità.
Con la mia immutata passione, unita alla rinnovata voglia di fare, non vedo l’ora di poter ritornare a servire Ventimiglia, se i cittadini lo vorranno. Adesso non resta altro che condividere con gli alleati della Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e le liste civiche che si uniranno a noi, il programma amministrativo. Ringrazio anticipatamente il Presidente Giovanni Toti, l’On.le Flavio Di Muro, l’assessore Regionale Marco Scajola e il Coordinatore regionale Chicco Iacobucci, per la fiducia e comprensione”.
Il motivo della candidabilità o meno di Scullino dipendeva dall’interpretazione della legge che ruota attorno alla sentenza della II Sezione della Corte di Appello di Genova, che il 14 gennaio del 2015 aveva condannato l’ex sindaco a 2 anni, con sospensione della pena, per una storia risalente al 2004, inerente la compravendita di un’autorimessa a Ventimiglia. Secondo la Guardia di Finanza, che aveva svolto indagini al riguardo, Scullino avrebbe ottenuto uno sconto di 10mila euro sui 50mila offerti da un altro acquirente in forza della propria carica di consigliere regionale.
L’inchiesta sfociò in una lunga vicenda processuale, che vide Scullino prima assolto, poi condannato; con la Cassazione che, alla fine, aveva rinviato alla Corte di Appello. La sentenza sarebbe passata in giudicato nell’aprile del 2015 e secondo la legge Severino, Scullino, accusato di aver commesso un reato contro la pubblica amministrazione, avrebbe dovuto attendere tre anni per presentare istanza di riabilitazione.