"cittadini del mondo" |
Cronaca
/
Zone
/

“Siamo terrapiattisti e non paghiamo il treno”. Intercity Milano-Ventimiglia bloccato per 40 minuti

20 marzo 2019 | 10:51
Share0
“Siamo terrapiattisti e non paghiamo il treno”. Intercity Milano-Ventimiglia bloccato per 40 minuti

E’ successo ieri alla stazione di Certosa. Necessario l’intervento dei carabinieri

Imperia. Devono avere subito disagi i turisti e i residenti “fuori sede” che tornavano in Provincia da Milano nella giornata di ieri a bordo dell’Intercity bloccato dai fanatici della teoria terrapiattista. “Siamo terrapiattisti, ambasciatori fuori da ogni giurisdizione. Siamo ‘Stati’, il vostro controllo è quindi un attacco ad uno Stato libero ed è perseguibile dalla Corte Mondiale”. Questa è la risposta che si sono sentiti dare prima un controllore di Trenitalia e poi i carabinieri nel corso di un normalissimo controllo dei biglietti da parte di quattro persone classificatesi come “terrapiattisti”.

L’incredibile episodio risale a lunedì, e a raccontarlo è la “Provincia Pavese”. La donna, insieme a tre “colleghi” uomini di Verona, Ancona e Messina, viaggiava a bordo dell’Intercity Milano-Ventimiglia quando, all’altezza di Certosa, è arrivato il controllore. I quattro, invece di esibire un titolo di viaggio, hanno sostenuto di non essere tenuti al pagamento del biglietto: “Siamo soggetti di diritto internazionale, ambasciatori diplomatici fuori da ogni giurisdizione“. E quanto l’esterrefatto controllore ha chiesto loro la carta d’identità, i terrapiattisti hanno esibito invece quattro tesserini plastificati con la scritta “Documento di autodeterminazione”.

Naturale pensare ad uno scherzo o a un episodio goliardico, ma l’atteggiamento dei quattro era al contrario molto serio e convinto: inevitabile a quel punto l’intervento dei carabinieri, avvisati dalla Polfer. Anche davanti ai militari, però, l’atteggiamento non è cambiato: “Non abbiamo motivo di portare con noi le carte d’identità, siamo cittadini del mondo“. Anzi, “questo controllo è da considerarsi un attacco a uno Stato libero perseguibile dalla Corte Mondiale” perché, hanno spiegato, ognuno di loro era “Stato” di se stesso.

Una presa di posizione che, di fatto, ha paralizzato l’Intercity per 40 minuti. Alla fine i quattro sono stati fatti scendere e portati in caserma, dove i militari hanno proceduto all’identificazione prima di lasciarli andare. Secondo le forze dell’ordine non erano sotto l’effetto di droghe o alcolici, ma anzi lucidi e convinti. Alla fine sono stati denunciati per interruzione di pubblico servizio e per il rifiuto di dare le loro generalità.