San Lorenzo al Mare, prende il via la rassegna primaverile “L’albero in prosa”

25 marzo 2019 | 16:34
Share0
San Lorenzo al Mare, prende il via la rassegna primaverile “L’albero in prosa”

Sette appuntamenti con volti noti del teatro della televisione e del cinema

San Lorenzo al Mare. Al via sabato 30 marzo alle 21.15 presso la Sala Beckett la rassegna primaverile organizzata dal Comune con la direzione artistica di Franco La Sacra del Teatro dell’Albero.

Sette appuntamenti con volti noti del teatro della televisione e del cinema come Giorgio Colangeli, Beatrice Fazi e come di consueto nuove proposte della drammaturgia contemporanea come Roberto Latini, Mario Perrotta che ritorna per il secondo anno consecutivo, Rosaria De Cicco attrice napoletana interprete tra gli altri de Le Fate Ignoranti di Ozpetek. Gli appuntamenti saranno preceduti, per chi lo volesse, da un gustoso apericena presso il ristorantino don Pasquale a due passi dal teatro.

Si comincia con Macbeth Aut Idola Theatri con Dalila Cozzolino da Macbeth di William Shakespeare. Regia e drammaturgia di Dalila Cozzolino, collaborazione alla regia Rachele Minelli, luci e suono Giacomo Cursi, una produzione Compagnia Ragli con co-produzione della Sala RomaTeatri.

Premio Hystrio alla Vocazione 2017
Bando Emergenze Romane, residenza artistica invernale con lo spettacolo Macbeth Aut Idola Theatri;
Bando Shakespeare Lab Tradizione Teatro 2017 con lo spettacolo Riciclaggio di Umano Sporco (di Maurizio Capuano, regia Valentina Mignogna). Con lo spettacolo L’Italia s’è desta: Premio Miglior Attrice Festival XS Salerno 2017/Miglior Spettacolo e Premio del Pubblico Festival MonoDrama, Sala Consilina 2017/ Festival IN SCENA NYC, New York, NYC 2016/ Miglior spettacolo e Premio politicamente scorretto, Festival Diritti in Scena, Roma e Casalecchio di Reno 2013/ “Premio Centro alla drammaturgia’’ 2013, miglior attrice/ Festival Teatropia Siena 2012/ Festival UNO per monologhi Firenze 2012 (2 cl.). Con lo spettacolo Ficcasoldi: Premio Giovani Realtà 2013.

Quando si vuole mettere in scena un testo, è necessario scegliere che cosa di quel testo si vuole raccontare.
Del Macbeth abbiamo scelto di raccontare la superstizione: la sua fascinazione, la paradossale razionalità e la tendenza alla ritualità che essa comporta, l’affannosa speranza di una conformità della natura a scopi.

La riflessione parte dall’occasione che viene data a Macbeth dalle tre streghe (Atto 1, scena III): Shakespeare ci ha insegnato tutto attraverso i suoi testi e, in questo tutto, ci ha insegnato, soprattutto, la responsabilità dell’attore. L’attore si prende la responsabilità dell’interpretazione di ogni singola battuta in un testo.

L’attore è autore sul testo. E allora la nostra domanda è la seguente: quale orizzonte di senso si può dare alla battuta: “Salute a te, che un giorno sarai re”? Ci sono tantissime possibilità e allora proviamo ad assecondare la molteplicità stando nell’indefinitezza, nell’incertezza, nell’impreparazione di senso. Tuttavia Macbeth accoglie questa battuta in modo molto chiaro e muove l’azione scenica a partire da essa.

Macbeth, partendo da qui, astrae e compone creativamente, esattamente come fa la nostra immaginazione davanti all’arte in generale. Quella frase è l’occasione. E allora Macbeth interpreta. A partire da questa interpretazione, abita il suo mondo in modo sempre più creativo, ideale, sovrannaturale. Super-stitio, stare sopra. Stare in una libertà spaventosa, farsi re, sentire oltre il sentire, vedere e mostrare ciò che non c’è.