Ospedaletti, il nuovo iter del porto di Baia Verde parte all’insegna delle carte bollate

28 marzo 2019 | 10:55
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Ospedaletti, il nuovo iter del porto di Baia Verde parte all’insegna delle carte bollate

L’Associazione Nazionale Autonoma dei Porti che aveva presentato un progetto di finanza ricorre al Tar contro il Comune

Ospedaletti. Vedrà mai la luce il porto turistico della Città delle Rose? In molti si augurano di sì, abbandonato da anni com’è lo scheletro di quanto realizzato fin ora. Ma sull’opera strategica per il Comune si abbatte la scure di un nuovo ricorso.

Se è vero che il progetto è nuovamente sotto la lente di possibili investitori e che tutti e tre i candidati alla carica di sindaco si sono detti favorevoli alla chiusura dell’operazione con un project finincing di iniziativa privata, c’è chi un progetto lo ha già depositato e, visto il rifiuto del Comune di procedere, ha deciso di rivolgersi al Tar.

È l’A.N.A.P (associazione nazionale autonoma dei porti) rappresentata dall’ingegnere romano Enrico Migliardi, che lo scorso 21 marzo è tornato alla carica depositando una nuova istanza all’indirizzo del municipio, nella quale contesta il preavviso di diniego predisposto dai legali dell’amministrazione Blancardi e chiede che sia concluso l’iter ex art. 183 del D.Lgs. n. 50/2016 (codice degli appalti), valutando positivamente la fattibilità della proposta presentata.

Istanza che è stata rispedita al mittente dal primo cittadino, per le stesse identiche motivazioni contenute nel primo rigetto: “Non avendo in disponibilità i beni oggetto della richiesta di concessione, la mia amministrazione non può rilasciare alcun titolo. Quando il Comune avrà in disponibilità le aree, sarà invitata anche l’A.N.A.P. alla gara. Noi vorremmo che i proponenti presentassero un progetto conforme alla nostra variante urbanistica e non in deroga come nel loro caso”.

Replica Migliardi: “Ho allertato il nostro studio legale per il ricorso al Tar della Liguria. E’ un peccato perché perderemo tutti molti mesi. L’A.N.A.P. – spiega l’ingegnere – rinnova la fiducia nell’amministrazione comunale e ribadisce il proprio interesse affinché l’istanza venga istruita. Diversamente, dato il diniego emerso in alcune dichiarazioni pubbliche del sindaco, ci vedremo costretti ad adire le vie legali per chiedere il pagamento di penali per abuso di potere; il risarcimento in sede civile per danni imprenditoriali e anche esponendo i fatti alla Corte dei Conti per distrazione di fondi destinati a favore dell’Erario dello Stato”.