Maltrattamenti nella casa di riposo Borea, assolta in Appello Rosalba Nasi
Ribaltata la sentenza di primo grado che aveva condannato l’ex presidente del Cda a due anni con la condizionale
Genova. Assolta per non aver ammesso il fatto. Con questa formula è stata dichiarata estranea alla vicenda dalla Corte d’Appello, Rosalba Nasi, ex presidente del consiglio di amministrazione dell’istituto Borea della Città dei Fiori, finita sotto la lente degli inquirenti perché coinvolta nell’inchiesta delle fiamme gialle che aveva scoperchiato il caso dei maltrattamenti nei confronti degli ospiti della casa di riposo comunale. L’imputata, secondo i giudici, non poteva essere a conoscenza di quello che stava accadendo nella struttura da lei diretta.
Il dispositivo, pronunciato questa mattina, ribalta la sentenza di primo grado, nella quale la Nasi – difesa dall’avvocato Alessandro Mager di Sanremo – era stata condannata a due anni di reclusione con sospensione condizionale della pena.
Una storia di violenze che una volta filmate dalle telecamere piazzate dalla guardia di finanza avevano fatto il giro d’Italia: anziane signore sbattute con forza sui loro letti, ai quali in alcuni casi venivano legate; uomini malmenati e insultati; disabili trattati come bestie.
Ad accorgersi che qualcosa non andava erano stati i parenti degli ospiti della casa Borea, dopo aver notato qualche livido sospetto. Da qui l’inchiesta della guardia di finanza che aveva scoperto, attraverso le immagini, scene agghiaccianti. C’era l’operatore che passando in corridoio accanto ad una vecchina, immobile sulla sedia a rotelle addossata al muro, e all’improvviso, senza mostrare apparentemente alcuna emozione, le ha sferrato una gomitata in pieno volto, continuando a camminare.