Imperia, vertenza Rivieracqua i sindacati lanciano l’allarme: «Stagione balneare a rischio»
Cgil, Cisl e Uil compatte: «Un problema che riguarda il territorio, non solo i lavoratori ridotti all’osso e senza garanzie»
Imperia. Per i sindacati quella di Rivieracqua non è una vertenza che riguarda solo i 45 lavoratori (tra dipendenti diretti, interinali e distaccati dai comuni) ma l’intero territorio: a rischi c’è la stagione balneare viste le difficoltà in cui versa il consorzio provinciale dell’acqua pubblica i cui vertici hanno presentato in Tribunale un Piano concordatario per rientrare dai 6 milioni di debiti accumulati con le imprese fornitrici e non solo.
Claudio Bosio (Cisl)
Fulvio Fellegara e Claudio Bosio rispettivamente segretario provinciale Cgil e Cisl e Ferruccio Secchi (Uiltec) non lanciano l’allarme: «La stagione balneare a rischio e con essa l’economia dell’intera provincia perché la società non funziona e i lavoratori sono sottoposti a orari massacranti pur dovendo ricevere, per esempio, ancora parte delle tredicesime. Gli impianti non possono funzionare senza gli addetti e in caso di guasti non è detto che ci siano le risorse economiche per far fronte a eventuali emergenze. Il depuratore di Imperia che funziona a singhiozzo? Non abbiamo notizie dirette ma indubbiamente sta subendo tutte le problematiche che coinvolgono il consorzio».
Ferruccio Secchi (Uil)
Da luglio è aperta sul tavolo della Prefettura la procedura di raffreddamento per scongiurare lo sciopero che, però, stando così le cose sarebbe un’arma spuntata. «Più facile -dicono i vertici provinciali della Triplice – che si arrivi a un presidio per far emergere in tutta la gravità un problema che mette e repentaglio centinaia di posti di lavoro non solo quelli direttamente coinvolti».