Imperia, privatizzazione dell’Isah sindacati sul piede di guerra
Chiesto un tavolo con la Regione e i comuni interessati
Imperia. Privatizzazione dell’Isa sindacati sul piede di guerra: Fp Cgil Cisl Fp e Uil Fpl chiedono, infatti, al consiglio di amministrazione di procedere ad aprire un tavolo negoziale che metta in campo tutte le soluzioni possibili che garantisca ai lavoratori tutti i diritti conquistati con un concorso pubblico.
«La delegazione dell’Isah –riporta una nota firmata dai segretari Petrini, Zanchi e Ronca – durante l’ incontro con le Organizzazioni sindacali del 27 marzo scorso ha comunicato la scelta di procedere in tempi brevissimi alla conversione della attuale forma giuridica “Asp” delle strutture di Imperia e Dolcedo in quella di Fondazione.
Il consiglio di Amministrazione dell’Istituto ha dato mandato al presidente di procedere alla conversione ed è già partita la pratica in Regione Liguria.
Le motivazioni a detta dell’attuale amministrazione sono legate ad una futura e secondo loro probabile insostenibilità economica della stessa struttura se rimanesse configurata nel servizio Pubblico.
Il personale della struttura ad oggi è parte infatti della Funzione pubblica ed è composta da 32 dipendenti assunti tutti tramite concorso pubblico con il contratto delle Autonomie locali. Il restante personale è carico invece della cooperativa Residenze Riabilitative, che nell’immediato non sarebbe coinvolto in quanto il contratto con la cooperativa scadrebbe nel 2021.
Secondo quanto detto dall’ amministrazione nel primo incontro il personale legato al Pubblico Impiego transiterebbe mantenendo il posto di lavoro nel nuovo soggetto con un contratto ancora non definito, ma avrebbero la certezza di perdere l’ inquadramento di pubblico dipendente e quindi anche i diritti acquisiti.
Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl esprimo preoccupazione in quanto un processo così delicato non può consumarsi nel giro di un mese costringendo il personale e le loro famiglie a prendere decisioni importanti senza avere nessuna possibilità che è stata invece offerta ad altri lavoratori in situazioni simili.
Nel corso di questi ultimi anni altri Enti (ad esempio Croce Rossa, Provincia…) hanno fatto un passaggio simile e insieme alle Organizzazioni sindacali si sono messe in campo tutte le soluzioni possibili al fine di tutelare tutti i dipendenti, consentendo loro la mobilità verso altre strutture pubbliche. Ma sopratutto lo si è fatto in tempi più lunghi, necessari per verificare meglio la decisione di conversione e per attivare percorsi di mobilità per il personale.
In questo momento devono essere coinvolte tutte le istituzioni pubbliche a partire dalla Regione fino ai comuni della provincia ed all’Asl Imperiese che devono fare la loro parte. Per fare questo ci vuole tempo e una regia che coinvolga tutti i soggetti protagonisti in questa partita».