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Imperia, fine della “guerra del pesto” tra Latte Alberti e Cipressa Sapori

20 marzo 2019 | 16:04
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Imperia, fine della “guerra del pesto” tra Latte Alberti e Cipressa Sapori

Con la mediazione della Confindustria

Imperia. Fine della “guerra del pesto”  tra Latte Alberti e Cipressa Sapori che per anni ha coinvolto  le due aziende imperiesi che si contendevano a colpi di carte bollate l’uso del marchio “Alberti“.

Entrambi i gruppi avevano, infatti,  messo sul mercato vasetti di pesto griffati “Alberti” col seguito di reciproche denunce.

In ragione degli accordi intervenuti , ciascuna azienda è,  dunque,  titolare del marchio “Alberti“, registrato e utilizzato nell’ambito dei rispettivi e distinti business.

Paolo Della Pietra (foto), direttore di Confindustria Imperia è stato il mediatore della intricata vicenda a colpi di carte bollate.

«Ritengo naturale – dice Della Pietra –   che questa vicenda, nata fra imprenditori del territorio, abbia trovato il suo esito positivo all’interno del mondo imprenditoriale. Confindustria è la casa degli imprenditori, anche quando si tratta di risolvere ogni eventuale conflitto. In effetti, la disciplina normativa delle privative industriali, principalmente di marchi e brevetti, è una materia molto tecnica e la questione andava approfondita. Le due aziende si sono sedute al tavolo, e con l’intento comune di trovare una soluzione si è arrivati ad un accordo. Il nostro tessuto imprenditoriale oggi si rafforza».

Alberto Alberti, dell’omonimo marchio lattiero caseario di Pontedassio e Remo Alberti, amministratore unico di “Cipressa Sapori” dichiarono all’unisono:  «Con il dialogo, con il buon senso e con molta determinazione, da imprenditori abbiamo raggiunto il migliore accordo per le nostre aziende. Grazie alla mediazione di Confindustria  a seguito di un colloquio costruttivo e serio, questo accordo mette fine ad ogni iniziativa legale e ad una vicenda giudiziaria che durava ormai da anni. Adesso guardiamo avanti, al futuro delle nostre attività. Molto lavoro e molte sfide ci attendono, con la grande serenità di avere insieme a noi i nostri figli e tutti i nostri collaboratori».