Enrico Ingenito scende in campo al fianco di Tommasini: “Su Porto Vecchio e Rivieracqua Biancheri ha sbagliato tutto”

11 marzo 2019 | 12:00
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Il presidente dell’ordine degli ingegneri sarà candidato nel Gruppo dei 100

Sanremo. La lista del Gruppo dei 100 si arricchisce di una nuova candidatura. A scendere in campo per sostenere il leader cittadino del centrodestra unito Sergio Tommasini è Enrico Ingenito, presidente dell’ordine degli ingegneri della provincia di Imperia.

Già membro del direttorio dell’omonima associazione civica, Ingenito si è presentato alla cittadinanza offrendo la propria chiave di lettura su due temi fondamentali per la Città dei Fiori e l’Imperiese. Da una parte il progetto di finanza che riguarda il Porto Vecchio e dall’altra il consorzio provinciale Rivieracqua.

“Desidero portare avanti un contributo partito nel direttorio dei “100” e concretizzarlo all’interno di una lista civica che si fonda su competenza e meritocrazia, spiega Ingenito. Ho ponderato bene quella che è la mia posizione nell’ordine e darò le dimissioni da presidente degli ingegneri, perché ritengo debba rimanere una carica fuori dall’ambito politico.

Questa città sta perdendo delle opportunità che nel futuro non si potranno ripresentare. Come Gruppo dei 100 vogliamo una Sanremo che sia ambiziosa ma sopratutto pulita e sicura in ogni suo quartiere. Vogliamo dare una risposta precisa alle categorie più deboli, a partire dagli anziani, ma altrettante risposte decise devono essere date ai giovani che attualmente sono disorientati. C’è un disagio sociale molto più diffuso di quanto potessi immaginare, per questo bisogna contribuire a un nuovo inizio.

Se guardiamo a cosa ha fatto questa amministrazione – continua Ingenito – vediamo solo rappezzi stradali, rattoppi di fognature, la sistemazione di qualche aiuola e il portare avanti, male, qualche progetto privato. Definisco questo modo di lavorare “misero”. Un’amministrazione cieca di fronte alle problematiche di questa città. Sordo alle richieste delle categorie professionali e muto di fronte alle colpe commesse in vari settori come commercio, turismo e società partecipate.

Ho avuto l’impressione che il sindaco abbia abdicato ad amministrare questa città, affidandosi ai privati. Abbiamo bisogno di un sindaco che sia in grado di dimostrare passo passo quello che è il suo programma”.

“Rischiamo di perdere l’opportunità del restyling del Porto Vecchio, incalza l’esponente dei Gruppo dei 100. Per inerzia o incompetenza ci troviamo con due ricorsi sulle spalle, i quali evidenziano i macro errori commessi nella procedura. Se dovesse arrivare la sospensiva, l’opera si fermerà e rischiamo che il Comune debba risarcire dei danni.

“Rivieracqua. E’ l’emblema di una serie di errori fatti da questa amministrazione. Una società consortile di cui il Comune detiene il 40% attraverso Amaie, con lo scopo di gestire sia gli acquedotti e le fognature. Se si legge lo statuto si capisce che non poteva andare a gamba all’aria. Ma com’è possibile che una società del genere finisse a gambe all’aria? Il dato di fatto è che l’insolvibilità mette a rischio oltre 250 posti di lavoro, un dato che mi suona davvero male rispetto all’acclamazione dei 160 posti di lavoro promessi da Biancheri grazie ai privati.

A marzo del 2018  – conclude Ingenito – avevamo letto che il Comune si sarebbe impegnato per fare di tutto per evitare il concordato preventivo. Invece è successo che il concordato è arrivato e che alle imprese verranno riconosciuti solo il 37% dei loro crediti. Quello che è drammatico è che era stato detto di continuare a lavorare perché il sindaco avrebbe garantito loro che quei crediti sarebbero stati onorati”.

“Non possiamo permetterci politici di professione – chiosa Tommasini. Ci vogliono persone, tecnici, che abbiamo le competenze per amministrare questa città. Con le fognature che sono al collasso, l’amministrazione Biancheri spende 15 milioni di euro per un palazzetto dello sport a sei corsie.

Noi vogliamo una società che gestirà da holding le partecipate del Comune. Questo perché bisogna avere una gestione centralizzata e professionale se non si vuole finire nuovamente nella situazione attuale”.