Educazione cinofila, il contagio emotivo nel cane

11 marzo 2019 | 09:43
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Educazione cinofila, il contagio emotivo nel cane

Le paure umane contagiano l’amico a quattro zampe

Quanto lo stato emotivo può esser trasmesso da un soggetto ad un altro? Questo vale per tutti gli esseri viventi. Per esempio noi umani possiamo farci trascinare da una persona carismatica e influente a sorridere, ma possiamo anche aver paura in compagnia di una persona ansiosa e sulla difensiva.

E questo cosa centra con i nostri amati cani? Il nostro stato d’animo è un segnale che può indicare equilibrio e indirizzare alla calma o indicare paura e dare l’allerta. Un cane può sviluppare o consolidare insicurezza con al suo fianco un proprietario che quando esce di casa, entra in uno stato ansioso perché: “il mio cane abbaia a tutti gli uomini col cappuccio o bastone o ombrello/ ringhia a tutti i cani maschi/ si lancia verso le macchine o le moto o le bici o i passeggini etc”. Magari appena vede una persona arrivargli incontro, sullo stesso marciapiede, arriva uno strattoncino dalle mille sfumature di intensità a colorire le associazioni possibili agli esseri umani, non così tanto simpatici. Nella testa dell’uomo, questo, spesso equivale a un “resta calmo, vai piano, rallenta, aspettami, fai il bravo etc.” ma il cane in quei momenti si trova a dover affrontare una battaglia: il mondo è diventato improvvisamente un pericolo o quantomeno potenziale pericolo.

Stessa cosa con i cani e con i mezzi di trasporto o chiunque e qualunque soggetto si muova verso di lui e il suo compagno umano. “Povero, così insicuro, non ce la farà ad affrontarlo. Ci penso io.” Così il nostro amico cane aumenta il livello di stress, l’uscita diventa un momento dove l’adrenalina sale al massimo e il livello di tensione raggiunge il massimo siccome “bisogna proteggere quello dall’altra parte del guinzaglio”.

Le nostre paure umane contagiano il nostro amico cane di fianco a noi, anche se lui non sa il motivo per cui noi siamo preoccupati, sente la nostra paura. Diventiamo più tesi e reattivi, il respiro cambia, gli odori cambiano, adrenalina e cortisolo circolano in abbondanza: tutto questo lui lo sente. Allo stesso modo il nostro stato di calma può influenzarlo e guidarlo verso uno stato d’animo tranquillo e sereno Andiamo ad indagare sull’origine del comportamento “reagire al mondo”, conosciamo il nostro coinquilino con la coda e aiutiamolo a superare questi meccanismi.

Dottoressa Marzia Massocco, educatrice cinofila