#Sanremo2019 le pagelle della seconda serata

6 febbraio 2019 | 23:48
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Ottima Arisa, dieci a Raffaele e Mannoia. Il Festival quest’anno è donna

Sanremo. Con la seconda serata si è entrati nel vivo della 69esima edizione del Festival della Canzone italiana ed è il momento delle nostre pagelle.

Chi è riuscito a restare sveglio dopo l’inizio della serata, con un Baglioni versione cantante anni Cinquanta che domina il palco intonando “Noi no”, prima dell’arrivo di una ventina di ballerini, si è probabilmente addormentato due canzoni dopo, quando il conduttore artistico del Festival, insieme con il co-conduttore Claudio Bisio, ha dato vita allo sketch “La punteggiatura”: inserendo versi e pernacchie per dare un suono a punti e virgole da inserire nelle canzoni. Più che “la punteggiatura”, avrebbero dovuto chiamare lo sketch “quando la musica muore”, che essendo Sanremo il tempio della Canzone non è proprio il massimo. Voto: 3

Achille Lauro, prima di guidare la “Rolls Royce” che tanto invoca, dovrebbe prendere la patente B. Voto: 5

Einar, canzone scontata. Insipido. Voto: 5

“Musica che resta”, canta “Il Volo“… Speriamo di no. La canzone probabilmente era già vecchia già agli albori del 1900, oltre a essere uguale a tutte le altre del trio. Voto: 5

Dopo una prima “tiepida” Arisa si è svegliata e ha regalato all’Ariston una grande interpretazione: un mix inedito tra le musiche di un film di Walt Disney e quelle dei primi Matia Bazar, con la sua “Mi sento bene” Arisa è la vincitrice della seconda serata. Voto: 9

Fiorella Mannoia, regina indiscussa del palcoscenico: la sua interpretazione alza il livello del Festival. Voto: 10

Da “Laura non c’è” del 1997 a “Mi farò trovare pronto”, 22 anni dopo, Nek non è mai cambiato. Inquietante. Voto: 6

Pippo Baudo, per essere una mummia si conserva bene, tanto da superare Baglioni in simpatia e “plasticità” sul palco. Voto: 8

Daniele Silvestri, “Argentovivo” ha un testo che è un pugno allo stomaco. Ottima interpretazione. Voto: 8

Michelle Hunziker e Claudio Bisio cantano la politica anti-Salvini. Al di là delle ideologie, valutiamo la satira pungente e il momento di puro spettacolo. Per lo meno non fanno sermoni. Voto: 8

Ex – Otago, gli unici liguri. Bravi, ma non bravissimi. Voto: 7

Quello di Marco Mengoni e Claudio Baglioni doveva essere un omaggio al grande Battisti. I due cantanti hanno infatti intonato una delle canzoni più belle di un mito della musica italiana: “Emozioni”. Ma la versione non convince per nulla. Voto: 4
Bello invece il duetto Mengoni – Tom Walker. Voto: 8

Ghemon canta “Rose Viola”. Che dire? Insipida. Voto: 6

Loredana Bertè è un’artista. Crede in se stessa e dà il massimo. Ma quando, nella sua canzone, chiede insistentemente: “Che cosa vuoi per me?”, non possiamo che risponderle: “Un nuovo look, Lory”. Ti concediamo i capelli turchini, ma la fatina sadomaso, ti preghiamo, anche no, e lo diciamo per il tuo bene. Però ci vuole coraggio, è da riconoscerglielo. Voto: 8

Paola Turci nella seconda serata non emoziona. Si è spenta rispetto alla prima sera. Voto: 6

Virginia Raffaele, bellissima in un sontuoso abito rosso da gran gala, è strepitosa nella sua interpretazione personalissima dell’Habanera dalla Carmen di Bizet. Voto: 10

I Negrita cantano “I ragazzi stanno bene”. Secondo noi potrebbe stare meglio. Voto: 6

Federica Carta e Shade con “Senza farlo apposta”
 trasformano il Festival di Sanremo in un teen talent. Canzone tormentone, ma non da storia della musica. Voto: 5