Salvo Toscano torna in libreria con “Joe Petrosino. Il mistero del cadavere nel barile”
Intervista al giornalista scrittore palermitano
Palermo. Il giornalista/scrittore palermitano Salvo Toscano torna in libreria con “Joe Petrosino. Il mistero del cadavere nel barile” (New Compton). Nel 2005 ha pubblicato il suo primo romanzo, “Ultimo appello” che ha come protagonisti i fratelli Roberto e Fabrizio Corsaro, rispettivamente un avvocato penalista e un “nerista”, un giornalista specializzato nella cronaca nera.
Nel 2009 ha pubblicato il terzo romanzo della saga dei fratelli Corsaro, “Sangue del mio sangue” finalista Premio Zocca giovani), un legal thriller che tocca i temi della corruzione e dalla contiguità tra politica e criminalità. Nel 2014 ha fatto il suo esordio nella saggistica con il libro “La camera grassa“, sui costi dei consigli regionali italiani. I fratelli Corsaro sono tornati nel 2015 col romanzo “Insoliti sospetti“. Toscano ha pubblicato nel 2016 il thriller “Falsa testimonianza“, ambientato negli anni della Trattativa Stato-Mafia. Nel 2016” Insoliti sospetti” è stato tradotto e pubblicato in inglese Nel 2017 è stata pubblicata la quinta indagine dei fratelli Corsaro, “Una famiglia diabolica“, nel 2018 la sesta, “L’uomo sbagliato“.
È caposervizio del quotidiano on-line “LivesSicilia.it”
Con il mistero del cadavere nel barile Salvo Toscano, fa un altro passo indietro nel tempo ma questa di molti anni…
Scrivere della new York di inizio secolo (il libro e’ ambientato nel 1903) ha richiesto un grande lavoro di documentazione. Non solo sui fatti ma su tutto quello che finisce in un romanzo: come ci si vestiva, come ci si spostava, come si parlava. E’ stato un lavoro appassionante che mi ha fatto viaggiare nella macchina del tempo.
Torneranno i fratelli Corsaro?
I fratelli Corsaro torneranno di certo. Ormai mi accompagnano da tenti di quegli anni che non potrei liberarmene nemmeno volendo! Anzi, a beve Newton pubblicherà la raccolta in un unico volume degli ultimi tre romanzi.
Dalla carta stampata al web. Pentito?
Pentito? No. E’ solo un modo un po’ diverso di fare lo stesso lavoro. E poi alla carta stampata sono rimasto legato, dirigo un mensile che si stampa e lo amo molto.
La trama. New York, 1903. Un cadavere orribilmente mutilato viene ritrovato all’interno di un barile abbandonato su un marciapiede. I sospetti portano verso la criminalità italiana. È un lavoro per il “Dago”, il sergente Giuseppe “Joe” Petrosino, il più famoso detective della città. L’unico dell’intero dipartimento di polizia di New York che, grazie alle sue origini italiane, è capace di passare inosservato tra i vicoli di Little Italy, capire i dialetti del sud della penisola, interpretare i simboli e le modalità delle prime organizzazioni criminali mafiose, come la temutissima Mano Nera. Un’indagine difficile in cui Petrosino si troverà a fronteggiare non solo gli spietati padrini ma anche i violenti pregiudizi di cui sono vittime gli immigrati italiani. Un romanzo tratto dalla storia vera della nascita della Mafia italo-americana e il coraggio degli uomini che la sfidarono.