Rio Carne, Salvatore (M5s): “Giampedrone sbraita in aula ma non risponde alla nostra interpellanza”

6 febbraio 2019 | 11:28
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Rio Carne, Salvatore (M5s): “Giampedrone sbraita in aula ma non risponde alla nostra interpellanza”

Ha dichiarato la capogruppo in Regione a margine dell’interpellanza sul rilascio della concessione regionale di derivazione acqua a uso idroelettrico e irriguo dal bacino del torrente Nervia a Pigna

Val Nervia. “Dopo un momento d’incredulità di fronte alla condotta a tratti puerile di un componente della Giunta in Aula, non ci è restato che sorridere“, ha dichiarato la capogruppo in Regione Alice Salvatore, a margine dell’interpellanza sul rilascio della concessione regionale di derivazione acqua a uso idroelettrico e irriguo dal bacino del torrente Nervia (Rio Carne) in Comune di Pigna (IM):

Fa davvero sorridere la reazione dell’assessore Giampedrone: ciò che lo avrebbe fatto imbestialire era, a ben ascoltare, un semplice commento politico a corollario del testo presentato, comprovato peraltro dall’istruttoria del Settore regionale che ha concesso la derivazione delle acque – spiega infatti Salvatore – La nostra interpellanza tuttavia poneva quesiti di facile comprensione“.

Per amor di cronaca, li riproponiamo: perché la Regione ha concesso la derivazione delle acque, nonostante sia pendente una sentenza del Tribunale Superiore delle Acque per un ricorso fatto dal Comune di Pigna e dai suoi abitanti?

E nonostante la segnalazione del Corpo Carabinieri Forestali, che ipotizza possibili illeciti di natura penale in caso di individuazione degli elementi che costituiscono il dolo, reato di abuso di ufficio, perpetrato da parte di chi ha rilasciato titoli nonostante abbia appreso in Conferenza dei servizi e con lettera la possibile erroneità/incongruenza della documentazione presentata a supporto della richiesta di concessione idrica?.

E ancora, nonostante la Soprintendenza abbia espresso parere contrario perché il ponte la cui arcata sarebbe attraversata dal canale di derivazione della mini-centrale idraulica è un antico ponte romano tutelato paesaggisticamente, architettonicamente e storicamente e per il quale sarebbe necessario il nulla-osta al vincolo storico-architettonico da parte della Soprintendenza Beni culturali che sinora non è mai stato dato?.

E infine, nonostante la Provincia di Imperia in autotutela abbia (per tutte queste ragioni) annullato l’Autorizzazione Unica che aveva precedentemente rilasciato? Chiesto tutto ciò, era doveroso chiedere se la Giunta regionale non ritenesse opportuno sospenderla in attesa almeno della sentenza del Tribunale Superiore delle Acque…”.

Nel porre questa domanda ho commentato che sembra quasi che la Regione abbia calpestato l’autorità di un’altra istituzione, e cioè la Provincia: difatti, nel verbale dell’istruttoria sono gli stessi uffici regionali a dire ‘pur non rientrando nelle strette competenze dello scrivente Settore’, riconoscendo quindi la caratteristica ‘borderline’ di quest’affrettata concessione della derivazione delle acque da parte della Regione (dalla tempistica quantomeno curiosa, aggiungerei), nonostante l’annullamento della Provincia e nonostante nella sentenza pendente.

L’assessore Giampedrone, anziché rispondere, ha urlato e sputato. Vien da pensare l’abbia fatto nel (vano) tentativo di sviare l’attenzione su quel che riteniamo possa essere il vero nocciolo della questione: non è che magari al centro delle sue attenzioni c’è proprio questa centrale e dunque la Remna, vale a dire l’impresa milanese che con tutta una serie di assurdità procedurali rischia di deturpare un bene storico e una bellezza paesaggistica della Liguria inserita ai primissimi posti nell’elenco del FAI (Fondo Ambiente Italiano – I luoghi del cuore)?”.