Ospedale unico, Mara Lorenzi: “Un’opportunità su cui convergere da tutte le direzioni”

13 febbraio 2019 | 09:35
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Ospedale unico, Mara Lorenzi: “Un’opportunità su cui convergere da tutte le direzioni”

“L’accessibilità al pronto soccorso migliorerà per tutti perché la progettazione del nuovo ospedale potrà privilegiare quei requisiti che facilitano l’accesso e che ora mancano ai vecchi ospedali”

Bordighera. Mara Lorenzi, medico e consigliere comunale di Bordighera, commenta la vicenda dell’ospedale unico:

Da medico con molti anni di esperienza in ospedali tra i più prestigiosi, e poi da consigliere comunale che monitora la qualità dei servizi ai cittadini, dal 2014 non ho mai smesso di sollecitare l’Asl 1 e la Regione Liguria a dotare il Ponente ligure di un ospedale nuovo.

Nel 2017 il direttore dell’Asl 1 in risposta ad uno dei miei solleciti indicava la necessità “di una forte condivisione del progetto sul territorio”. Finalmente tale condivisione si è materializzata. L’11 febbraio 2019 tutti i sindaci del Ponente Ligure riuniti in assemblea a Sanremo hanno chiesto all’assessore regionale alla Sanità Sonia Viale di “andare avanti” con il progetto dell’ospedale nuovo, da costruirsi a Taggia.

La riunione dell’11 febbraio ha dato tre segnali che rendono impegno e fattibilità più credibili del solito. Primo, i Sindaci si sono espressi all’unanimità – un requisito fondamentale per l’impegno della Regione, perché se è vero che il bilancio finale dovrà essere positivo per tutti, ci saranno inevitabilmente città che perdono qualcosa e città che guadagnano qualcosa.

Secondo, l’assessore Viale ha dichiarato che intende utilizzare fondi pubblici per costruire il nuovo ospedale. Di nuovo un requisito fondamentale perché il sistema sanitario nazionale é un grande investimento che deve essere tutelato, e perciò fatto crescere nelle strutture che ne permettono un funzionamento efficiente. Terzo, sempre l’assessore Viale ha indicato la disponibilità di fondi importanti per l’edilizia sanitaria stanziati dalla recente manovra di Governo. E questo è il requisito dirimente per intravedere una fattibilità a medio termine.

Le remore espresse da alcuni gruppi politici alla scelta di un ospedale nuovo sono comprensibili e da approfondire, ma sembrano superabili. Il problema delle lunghe liste d’attesa deve comunque essere affrontato fin d’ora; e si può prevedere che l’ospedale nuovo lo diminuirà, grazie a dotazioni strumentali più moderne ed efficienti e l’arricchimento in personale specialistico che sarà attratto da maggiori possibilità di crescita professionale.

L’accessibilità al pronto soccorso migliorerà per tutti perché la progettazione del nuovo ospedale potrà privilegiare quei requisiti di ubicazione, rete viaria, e organizzazione di spazi interni che facilitano l’accesso, e che ora mancano ai vecchi ospedali. Non c’è dubbio che molti servizi ambulatoriali dovranno rimanere il più vicino possibile alla popolazione; avere un piano per l’ospedale nuovo potrà nei prossimi anni guidare scelte strategiche verso questo obiettivo.

Non dimentichiamo che il solo fatto di essere costruito con criteri contemporanei darà all’ospedale nuovo quattro importanti vantaggi rispetto ai vecchi ospedali: avrà sicurezza antisismica e a tutti gli altri livelli; faciliterà il lavoro degli operatori sanitari riducendo i rischi di problemi iatrogeni, e sarà adattabile per qualche decennio in risposta ai bisogni che si evolvono nella Medicina e sul territorio; oltre ad ottimizzare sia l’ospitalità che il servizio medico ai pazienti. Spetterà all’Asl 1 farlo progettare in modo che integri bene le sue funzioni con i servizi sanitari sul territorio, e assicuri la continuità’ delle cure”.