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La frenesia del nostro tempo, stress e malattie: quale relazione?

28 febbraio 2019 | 07:03
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La frenesia del nostro tempo, stress e malattie: quale relazione?

La parola stress è molto comune nel nostro linguaggio e si riferisce ad un concetto complesso

La parola stress è molto comune nel nostro linguaggio e si riferisce ad un concetto complesso, lo stress viene definito uno stato di tensione dell’organismo, in cui vengono attivate delle difese per far fronte ad una situazione di minaccia.

Può essere utilizzato per indicare: degli stimoli nocivi, una condizione di stimolo, risposta caratterizzata da una stimolazione intensa e prolungata, una risposta psicologica e somatica complessa a stimoli diversi di origine interna o esterna all’organismo come quelli emotivi, biologici, sociale ed ambientali. Lo stress può essere acuto quando si riferisce a situazioni di carattere intenso e transitorio e cronico nel caso in cui la condizione si protragga nel tempo logorando gradualmente la capacità di adattamento e di resistenza nell’organismo.

Inoltre possiamo distinguere uno stress positivo “eustress”, occasioni di esperienze costruttive ed appaganti ed uno stress negativo “distress”, fonte di difficoltà e sofferenze che spingono l’individuo ad assumere atteggiamenti difensivi fisici e psichici, fino a comportare, nei casi più gravi, lo sviluppo di malattie.

Selye affermò che lo stress è la risposta strategica dell’organismo nell’adattarsi a qualunque esigenza, sia fisiologica che psicologica, cui esso sia sottoposto. Tale risposta di stress, definita dal Dott. Selye Sindrome Generale di Adattamento è un insieme di reazioni che, scatenate dal fattore stimolante esterno, sono mediate dal sistema endocrino e dal sistema nervoso autonomo, per poi coinvolgere tutte le funzioni organiche e intellettive.

Il processo può essere suddiviso in tre fasi, la fase di allarme in cui lo stressor suscita nell’organismo un senso di allerta, con conseguente attivazione di tutta una serie di processi psicofisiologici (aumento del battito cardiaco, iperventilazione, sudorazione, ecc..) mirati a fronteggiare la nuova situazione, la fase di resistenza in cui il soggetto stabilizza le sue condizioni adattandosi al nuovo tenore di richieste, con la normalizzazione degli indici fisiologici. Nel caso in cui l’adattamento non sia sufficiente, subentra la nuova fase, quella di esaurimento. In questa fase si registra la caduta delle difese e la successiva comparsa dei sintomi fisici, fisiologici ed emotivi. L’organismo non riesce più a difendersi e viene a mancare la sua naturale capacità di adattamento.

L’esposizione prolungata alla situazione di stress può provocare l’insorgenza di patologie psico -fisiche. I sintomi o i segnali dall’allarme sono fisici e psichici. I primi si possono manifestare come cefalea, dolori articolari, in particolare al collo e alla schiena, senso di costrizione al petto e alla gola, rialzo pressorio, difficoltà a deglutire, bruxismo, disturbi gastroenterici, disturbi del sonno, disturbi celebrovascolari e maggior facilità ad ammalarsi a causa di una depressione del sistema immunitario, mentre quelli psichici si manifestano con difficoltà a concentrarsi, improvvise crisi d’ansia, riso o pianto nervoso eccessivo, paure immotivate e attacchi di panico.

In caso di stress molto intensi si può sviluppare un disturbo acuto da stress, oppure il disagio può essere differito nel tempo e soggetto a ripetizione dando luogo ad un disturbo post- traumatico da stress. In tali casi il soggetto può provare delle sensazioni di distacco e l’assenza di una risposta emotiva fino a provocare una depersonalizzazione o un’incapacità a ricordare specifici aspetti del trauma.

Le principali cause possono essere ricondotte a eventi della vita particolarmente significativi, sia piacevoli che spiacevoli, come il matrimonio, la nascita di un figlio, la morte di una persona cara, il divorzio, pensionamento e a motivi lavorativi come fretta, eccesso di responsabilità, relazioni deteriorate con il capo e i colleghi, malattie organiche, fattori ambientali come la mancanza di un’abitazione.

Attraverso un percorso di psicoterapia si può effettuare un lavoro sullo stress con apprendimento di un’autoregolazione, con tecniche di rilassamento come Ipnosi e Mindfullness , sviluppando l’allenamento ad una maggior autonomia, ad un maggior piacere e benessere, imparando a gestire meglio il tempo. Insomma il punto è cercare di equilibrare gli appagamenti e le frustrazioni quotidiane. Lo stress sembra essere un fenomeno destinato ad accompagnare la vita di ciascuno di noi.

Come sosteneva Selye “la completa libertà dallo stress è la morte”. Contrariamente a quanto si pensa non dobbiamo e, in verità, non possiamo evitare stress, ma possiamo incontrarlo in modo efficace e trarne vantaggio imparando di più sui suoi meccanismi, ed adattando la nostra filosofia dell’esistenza ad esso”.

Dott.ssa Daniela Lazzarotti

www.danielalazzarotti.com

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