Il pop anni Ottanta a #Sanremo2019 con Arisa, l’ex leader degli Spandau Ballet e i Kataklò
E ancora Mahmood con Gué Pequeno e Ghemon con Diodato e i Calibro 35
Sanremo. Uno spettacolo pop dal sapore anni Ottanta, quello offerto da Arisa che ha scelto di esibirsi insieme a Tony Hadley, ex frontman del gruppo britannico Spandau Ballet, leader del cosiddetto movimento New romantic. “Arisa è una cantante fantastica, ha una voce pura e bellissima, molto dolce. Lei è assolutamente deliziosa”, aveva dichiarato l’artista poco prima di salire sul palco con Arisa per interpretare “Mi sento bene”. A dare forma alla musica, la brillante interpretazione dei ballerini della Kataklò Athletic Dance Theatre, compagnia italiana di danza acrobatica fondata nel 1996 dall’ex finalista olimpica Giulia Staccioli, regista, coreografa e direttrice artistica della compagnia.
La serata dedicata ai duetti è poi continuata con Mahmood, che ha scelto di esibirsi con Gué Pequeno in “Soldi”.
All’anagrafe Cosimo Fini, Gué Pequeno è un rapper e produttore discografico italiano, membro del gruppo musicale hip hop Club Dog.
“Una vera officina artistica”, come l’ha presentata la co-conduttrice Virginia Raffaele, quella creata da Ghemon che per esibirsi nella sua “Rose viola” ha scelto di far salire sul palco Diodato, il cantautore che lo scorso anno ha partecipato al Festival come concorrente e la band Calibro 35: gruppo funk-jazz formatosi a Milano nel 2007 il cui sound è ispirato dalle colonne sonore di molti film di genere poliziottesco tipici dell’Italia degli anni Settanta.