Bordighera, in centinaia ai funerali di Alessandro. Il parroco: “Tu sei il sorriso che resta”

11 febbraio 2019 | 16:36
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Decine di palloncini lasciati volare in cielo dai presenti all’uscita del feretro

Bordighera. Una bara bianca troppo piccola per stare in un carro funebre troppo grande, circondata di centinaia di fiori, rose, gerbere, bocche di leone, gisofile e gigli: tutti bianchi. C’è un silenzio irreale all’arrivo, nella piazzetta davanti alla chiesa dei Santi Pietro e Paolo, del feretro di Alessandro Carassale, 3 anni, morto il 6 febbraio scorso. Ad attenderlo oltre cinquecento persone. La chiesa gremita, la piazza anche e così tutto il tratto di via Vincenzo Rossi che abbraccia la frazione di Sasso.

“Prima Alessandro aveva bisogno di voi”, ha detto il parroco don Luca Salomone rivolto ai genitori e ai familiari del piccolo, “Adesso siamo noi che sentiamo il bisogno di lui, perché non lo vediamo, ma lui è e continua a essere accanto a noi. Allora Alessandro, come un piccolo santo, è in cielo e adesso avrà cura di voi, avrà cura di te, Max (Massimiliano, il papà, ndr), di te, mamma, Alessandro sarà il vostro piccolo che è lì al cospetto di Dio. Alessandro è lì, piccolo santo”. E ancora: “Alessandro, noi ti abbiamo conosciuto per poco, ma sei stato quel sorriso che non passa, sei quel sorriso che resta, quel bimbo che ci accoglievi con gioia. Dacci dal cielo ancora quei sorrisi che ci consoleranno”.

Tante le associazioni presenti, tra cui volontari della Croce Azzurra di Vallecrosia (Misericordie) dove il nonno del piccolo Alessandro presta servizio. Oltre agli abitanti di Sasso, c’erano anche tanti cittadini di Ventimiglia Alta, dove la mamma del bimbo, Jessica, è cresciuta e dove ha fatto parte, come figurante, anche del sestiere Ciassa, di cui oggi erano presenti alcuni esponenti.

All’uscita del feretro, decine di palloncini bianchi e azzurri sono stati lasciati volare in cielo tra gli applausi dei presenti.