A Casa Sanremo Vitality’s anche Riva Ligure con il suo “Spazio espositivo multimediale”



Fino al 9 febbraio
Sanremo. L’hospitality del Festival, giunta alla sua dodicesima edizione, nel corso degli anni, si è affermata come uno dei più importanti punti di aggregazione per artisti e addetti ai lavori, attraverso incontri mirati con il pubblico, esclusive rassegne e ospitando trasmissioni televisive, nel rispetto dell’idea condivisa nel 2008 da Vincenzo Russolillo e Mauro Marino. Opportunità di promozione e visibilità sono garantite dalla presenza dei numerosi ospiti del jet-set discografico, dai cantanti, i produttori, i giornalisti e le televisioni che costantemente e quotidianamente sono testimoni del più importante evento musicale italiano: il Festival di Sanremo.
«Abbiamo voluto essere presenti al Palafiori – sottolinea il sindaco di Riva Ligure Giorgio Giuffra -, importante crocevia in questa settimana per chi arriva a Sanremo. Il sito archeologico di Capo Don meritava da tempo di avere una promozione turistica che ne evidenziasse l’importanza. Il Festival è un palcoscenico mediatico unico. Si tratta di una vetrina eccezionale in Italia e nel mondo, seguita da milioni di persone. Impensabile non sfruttare l’opportunità e non far vedere a tutti quanto anche Comuni relativamente piccoli come il nostro possano essere belli e sorprendenti. Il S.E.M. è un gioiello prezioso tutto da scoprire.».
Inaugurato lo scorso agosto, il Sem,fortemente voluto dall’amministrazione Giuffra, è situato all’interno del Palazzo Comunale ed, avendo una superficie limitata, accoglie i principali reperti ritrovati durante gli scavi nel sito archeologico di Costa Bal
Una volta entrato nell’atrio, il visitatore trova alla sua destra un’innovativa vetrina interattivacon monitor touch50” realizzata da ETT S.p.A. –industria digitale e creativa specializzata in innovazione tecnologica ed experience design –attraverso cui, oltre a vedere oggetti reali, con semplice tocco sullo schermo, può visionare contenuti multimediali , schede di approfondimento, immagini, video e contenuti 3D. Superata una sorta di “quinta” con contenuti testuali, può ammirare alcuni dei reperti – la grande scodella ad orlo rientrante e una serie di monete antiche – posizionati lungo la parete principale interna e sapientemente valorizzati attraverso un sistema di illuminazione integrato a Led. Grazie a uno schermo “touch-screen”, può
Superato l’atrio del Sem, il visitatore può invece ammirare la suggestiva esposizione del coperchio funerario, manufatto monolitico decorato che, grazie a un accurato studio illuminotecnico che ne esalta la superficie materica, è percepito come “sospeso” grazie a un sistema di video mapping che proietta i vari corredi funerari da sepoltura in base agli studi e ai ritrovamenti effettuati durante le indagini e le campagne di scavo. Il secondo vano del Sem. ospita anche la cassa frammentaria disarcofagoe, soprattutto, la Stele di Maria, un’epigrafe funeraria dedicata a Maria, giovane donna di nobile famiglia, su lastra dipietra grigia, rinvenuta in occasione di scavi condotti nel 1987dal Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana e dall’EcoleFrançaise de Rome.Alla stele è stato dedicato un particolare sistema di lightening e di video-proiezioneper metterne in luce i contorni, i volumi e le incisioni che, unito alla voce fuori campo della giovane, la trasforma in una sorta di totem parlante.
Gli allestimenti accolgono altri ritrovamenti – un’antefissa in terracotta di epoca romana, un’olla tardoantica e un’olla ansata – e, soprattutto, una serie di pannelli che, alternati alle vetrofanie, aggiungonoulteriori informazi
«Il Sem – osserva Giuffra – sta vivendo un momento di estrema vitalità ed al successo dei visitatori corrisponde una nuova centralità nella vita culturale cittadina, un rafforzamento della ricerca e della produzione scientifica ed un ritrovato legame con il territorio. Archeologia, arte e bellezza non producono ricchezza solo in termini economici. Ogni investimento culturale aiuta il consolidamento e la formazione dell’identità di una comunità. Godere di un patrimonio come quello di Riva Ligure serve a promuovere l’integrazione, l’inclusione, la pace. La cultura – conclude – è lo strumento più straordinario che abbiamo per contrastare disgregazione sociale, divisioni e conflitti. Nel S.E.M., non c’è solo il nostro passato, ma c’è un pezzo di futuro che vogliamo condividere con la più ampia platea di persone possibile.».