Via libera al concordato di Rivieracqua, debiti pagati al 36% ma Aiga e Amat ricorrono al Tar
L’assemblea dei sindaci si è riunita questo pomeriggio a Palazzo Bellevue
Sanremo. Via libera da parte dei sindaci della provincia al concordato preventivo di Rivieracqua ma con l’incognita del Tar, ai quali giudici si sono nuovamente appellati i due gestori cessati Aiga e Amat per vedere annullata la delibera del consiglio provinciale del mese di novembre 2017, quella che stabiliva un cronoprogramma per il conferimento degli impianti da parte dei gestori cessati.
Nel piano concordatario presentato dal presidente Mangiante questo pomeriggio a Palazzo Bellevue, si dividono in tre classi i creditori di seconda battuta (in linguaggio tecnico chirografi) e per loro è previsto un saldo pari al 36% di quanto gli spetta. Dai primi cittadini però è arrivata la richiesta, formulata al Cda e al neoeletto comitato tecnico, di alzare l’asticella dei rimborsi per non penalizzare eccessivamente le aziende coinvolte.
Tra i creditori che dovranno approvare il concordato preventivo ci sono Carispezia, le imprese e i gestori cessati (senza più titolo per gestire il servizio idrico) Amat e Aiga. Ma, dopo il ricorso notificato ieri a Rivieracqua da parte delle società partecipate dal comune di Imperia e Ventimiglia, il consiglio d’amministrazione guidato da Mangiante sta pensando di escludere dalla bozza di piano industriale l’incorporamento dei due enti pubblico-privati.
Questo perché, come ha spiegato il presidente del consorzio provinciale in conferenza stampa, non si vuole correre il rischio di vedersi bocciato il concordato dai due creditori principali, i quali già nel ricorso esprimono indirettamente di non essere d’accordo con la bozza di piano industriale da presentare in tribunale.
Si andrebbe allora a delineare quindi una Rivieracqua con dentro Amaie e Secom – entreranno nella compagine sociale una volta approvato il concordato – momentaneamente senza Aiga e Amat. Fattore che non dovrebbe precludere l’approvazione da parte dell’Autority della tanto agognata tariffa unica, la quale permetterebbe, in base al principio del full recovery cost, di portare Rivieracqua finalmente in equilibrio economico.
(Il presidente Gian Alberto Mangiante)
“Il piano concordatario – spiega Mangiante – prevede l’integrazione di Secom, Amaie e 2iReteeGas, per arrivare alla tariffa unica. E’ un piano da rivedere al rialzo nei confronti dei creditori, perché nel bilancio non sono compresi alcuni elementi positivi molto importanti come la gestione degli impianti cessati di Amat e Aiga (che si prevede si defilino dal concordato), mentre sono stati valutati i valori di indennizzo dovuti alla liquidazione dei soci privati.
(Il sindaco Giacomo Chiappori)
A chiedere maggiore chiarezza ai colleghi di Imperia e Ventimiglia è stato il sindaco di Diano Marina Giacomo Chiappori, eletto questo pomeriggio presidente comitato tecnico: “Aiga e Amat chiedono in pagamento anticipato dei debiti quando sono senza titolo e portano avanti una gestione illegittima.
Questo concordato mette tutti di fronte al fatto che non si può più bluffare. Se Amat e Aiga si chiamano fuori, lo devono dire: così vediamo chi è per l’acqua pubblica e chi no. Chi governa Amat e Aiga dovrà pensare se stare o meno dalla parte del referendum popolare del 2011″.