Ventimiglia, si fingono carabinieri per truffare un’anziana

8 gennaio 2019 | 18:17
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Ventimiglia, si fingono carabinieri per truffare un’anziana

Hanno chiamato la madre di una poliziotta, che ha chiesto aiuto alla figlia

Ventimiglia. Si sono finti carabinieri della compagnia di Ventimiglia per tentare di truffare un’anziana della quale sapevano (quasi) tutto: dal nome del figlio al numero di targa della sua auto. Fortunatamente, però, la vittima prescelta è madre anche di una poliziotta: solo per questo l’anziana è riuscita a non essere derubata di 4800 euro.
A raccontare quanto successo, per mettere in guardia altre possibili vittime, è la figlia della donna.

“Avviso per chi ha una persona anziana con telefono fisso: truffatori in azione hanno chiamato telefonicamente mia madre qualificandosi come carabinieri della stazione di Ventimiglia. Sapevano con chi stavano parlando, sapevano il nome del figlio e del veicolo che guidava. Hanno informato la mia mamma che suo figlio aveva investito una persona e doveva pagare tre multe per un totale di 4800 euro”, spiega, “Ora tralascio i particolari che hanno fornito per convincere mia madre (addirittura le hanno fatto comporre il numero 0112 al quale ha risposto un “appuntato”…) mia madre vi ha creduto ma ha avuto la “fortuna” di dire che la figlia era una loro collega e avrebbe incaricato me (lei stava sentendosi male dalla paura) a questo punto i “carabinieri” si sono scusati perché si era trattato di un errore, dicendo che il responsabile si chiamava Barella e quindi il fatto non sussisteva.Mia madre sollevata mi raccontava l’episodio, (ovviamente inconsapevole di essersi salvata; da un tentativo di truffa) le ho fatto fare la denuncia immediatamente.Considerato che il fatto è accaduto anche ad altri qui in zona e che questi bastardi truffatori sono informati ed organizzati vi invito, se avete anziani a casa, di avvisarli”.

Si tratta di una delle truffe “da manuale” contro le quali i carabinieri continuano a ricordare agli anziani di fare attenzione. Proprio per questo, i militari sono impegnati in una serie di incontri sul territorio provinciale in modo da diffondere il più possibile il messaggio di fare attenzione. In caso di dubbi, l’invito è sempre quello di chiamare il 112.