Ventimiglia, la tragedia di Alessio. Lo sgomento di nonno Enzo: “Non capisco perché sia andato in Francia”

21 gennaio 2019 | 11:15
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Ventimiglia, la tragedia di Alessio. Lo sgomento di nonno Enzo: “Non capisco perché sia andato in Francia”
Ventimiglia, la tragedia di Alessio. Lo sgomento di nonno Enzo: “Non capisco perché sia andato in Francia”
Ventimiglia, la tragedia di Alessio. Lo sgomento di nonno Enzo: “Non capisco perché sia andato in Francia”

La città è sgomenta: la morte resta senza un perché

Ventimiglia. Resta ancora avvolta nel mistero la tragedia di Alessio Vinci, lo studente di 18 anni di Ventimiglia, iscritto al primo anno di Ingegneria Aerospaziale a Torino, trovato morto in un cantiere di Parigi, dopo essere precipitato da una gru alta quarantacinque metri. Un dramma che ha colpito tutta Ventimiglia, ma soprattutto nonno Enzo. “Non capisco perché sia andato in Francia e perché abbia commesso un gesto del genere”, ha dichiarato il nonno con il quale il giovane, dopo aver perso la mamma da bambino, era cresciuto nel quartiere di Roverino, tra le difficoltà economiche dovute al fatto che l’uomo viveva con una pensione minima. Difficoltà che ora sembravano maggiori, vista l’iscrizione del giovane al Politecnico di Torino.

Proprio all’assistente del nonno, perché glielo leggesse, il giovane aveva inviato un messaggio: “Sei stato un grande nonno e un esempio”. Un testo che sembra essere la prova che quello di Alessio sia stato un gesto volontario: al momento, infatti, l’ipotesi più attendibile resta quella del suicidio, anche se non si esclude che qualcuno abbia istigato lo studente.

Sembra, inoltre, che il ragazzo si sia informato su come poter inviare una lettera dall’estero, in modo da recapitarla un mese dopo la spedizione.  Racconta il vice parroco di San Nicola, Domenico Orlando: “Ho visto il nonno Enzo, lo stesso giorno in cui è accaduto il fatto”. E’ spettato al sacerdote il difficile compito di avvisare il familiare del giovane: “Ha avuto un malore ed era sconvolto per l’accaduto”. “Era un ottimo ragazzo e studente, solare, capace di entrare in relazione con i compagni. Siamo davvero sgomenti per quanto è accaduto”, ha detto il professore Giuseppe Monticone, preside del Liceo Scientifico Aprosio, di Ventimiglia, dove Alessio si era diplomato, in anticipo con 100 e lode, dopo aver frequentato il quarto e quinto anno assieme.

Sembra, tra l’altro, che in tutti gli anni di scuola non avesse mai mostrato cenni di cedimento emotivo, come dichiara Monticone: “Non abbiamo elementi che possano far pensare a qualcosa del genere. Con i compagni scherzava e rideva sempre”. Un velo di malinconia, dietro quel sorriso, lo ricorda una professoressa delle medie, Anna Maria Giovannelli, che su Facebook afferma: “Un ragazzo e un allievo modello: studioso, intelligente, educato, umile, delicato e sensibile, buono e rispettoso con tutti. Quanto ti piaceva lo sport e riuscivi bene in tutte le discipline! Voglio ricordarti felice quando giocavi con i tuoi compagni. Ti mancava la mamma, soffrivi in silenzio ma i tuoi begli occhi parlavano. Ho cercato di volerti bene come tutti i miei colleghi, le bidelle e tutti i tuoi compagni Credimi, era davvero facile volerti bene. Ero contenta di averti ritrovato su Facebook, dopo cinque anni e mai più avrei potuto immaginare di ritrovarmi qui a darti l’ultimo saluto, è terribile e doloroso”. C’’è, però, una frase tratta da un commento sul profilo Instagram del giovane, che lascia perplessi, quella di Mario che afferma: “Un altro fratello in cielo ‘ucciso’ dalle donne, riposa in pace”.