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Tre arresti in un giorno per i carabinieri di Sanremo. I dettagli

3 gennaio 2019 | 09:20
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Tre arresti in un giorno per i carabinieri di Sanremo. I dettagli

In manette un pusher 29enne: aveva 76 dosi di crack

Sanremo. E’ di tre arresti in meno di 24 ore il bilancio di un intenso mercoledì 2 gennaio che ha visto i carabinieri della compagnia matuziana al comando del capitano Mario Boccucci impegnati fin dalle prime ore del mattino a contrastare il crimine in città.

Il primo a finire in manette è un marocchino 23enne: uno dei quattro (tutti subito arrestati dai carabinieri) che nei giorni scorsi avevano partecipato alla rissa in pronto soccorso a Sanremo, danneggiando la sala d’attesa. Già sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, per il giovane si sono aperte le porte del carcere in quanto ritenuto responsabile di violenza a pubblico ufficiale: era stata lui, infatti, a scagliarsi contro i militari che tentavano di sedare la rivolta in ospedale e a ferirne uno.

Nella tarda mattinata, i militari della stazione di Sanremo hanno rintracciato e arrestato un 48enne italiano che dovrà scontare 6 mesi di detenzione domiciliare per guida in stato di ebbrezza.

Il terzo arresto è arrivato grazie ancora ai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile, che continuano l’attività di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti. Nel pomeriggio, nel corso dei diversi servizi di osservazione che i militari eseguono nelle zone note per lo spaccio al minuto, non è sfuggito il comportamento di un senegalese di 29 anni, irregolare sul territorio nazionale e già noto alle forze dell’ordine il quale, fermo a bordo strada, dopo aver ricevuto una telefonata si è allontanato a piedi e si è diretto in un’area dismessa. I carabinieri, seguendolo a distanza, hanno notato che l’individuo frugava in un foro praticato nel muro di un edificio e, di conseguenza, hanno deciso di procedere all’identificazione ed al controllo. Lo straniero aveva tirato fuori dall’”imbosco” una ventina di dosi di sostanza stupefacente, che da un primo esame speditivo è risultato essere crack. Un’ulteriore perquisizione del sito ha permesso di ritrovare ulteriori dosi, 76 complessivamente, tutte sottoposte a sequestro, per un peso di 43 grammi.

Il crack è ricavato dalla cocaina attraverso un processo i che prevede la sintesi con una base debole (in genere ammoniaca). Ridotto così in cristalli, viene assunto fumandolo attraverso specifiche pipe in vetro o narghilè, che permettono l’inalazione dei fumi. Gli effetti del crack sono immediati, intensi e molto breve (3-4 minuti): dà una sensazione di forza ed energia, scioltezza comunicativa, euforia e vivacità. Dopo l’iniziale spinta, l’assuntore può decadere in depressione o apatia, che degradano in paranoia, nervosismo e irritabilità, disturbi del sonno, mancanza di appetito, diminuzione delle sensazioni di piacere.
La sostanza induce forte dipendenza ed il consumo può portare all’alienazione dell’individuo con sintomi simili alla schizofrenia, a una forte aggressività o a stati paranoici accompagnati da deliri e allucinazioni