Sanremo, diventare imprenditori agricoli: “Giovani e floricoltura: un grande prato verde”

31 gennaio 2019 | 10:59
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Sanremo, diventare imprenditori agricoli: “Giovani e floricoltura: un grande prato verde”
Sanremo, diventare imprenditori agricoli: “Giovani e floricoltura: un grande prato verde”
Sanremo, diventare imprenditori agricoli: “Giovani e floricoltura: un grande prato verde”
Sanremo, diventare imprenditori agricoli: “Giovani e floricoltura: un grande prato verde”

Mercato in ripresa trainato dai ranuncoli e dal verde ornamentale, il convegno a Palazzo Bellevue

Sanremo. Diventare giovani imprenditori agricoli non solo è possibile ma può rappresentare una concreta possibilità di occupazione capace di offrire un futuro lavorativo nella provincia di Imperia. Questa mattina a Palazzo Bellevue si è tenuto il convegno, organizzato da Cia Liguria in collaborazione con l’istituto superiore Ruffini-Aicardi, dal titolo suggestivo “Giovani e floricoltura: un grande prato verde”.

Davanti ad un folto pubblico di studenti, i relatori – tra i quali il sindaco Biancheri, l’assessore regionale Stefano Mai, la presidente dell’azienda agraria dell’Aicardi Francesca Antonelli e la vice presidente di Cia Imperia Mariangela Cattaneo – hanno parlato delle opportunità che può avere un giovane che si inserisce nel mondo della floricoltura.

Il primo step è l’affiancamento che l’associazione di categoria può offrire in termini di assistenza tecnica alla creazione di una nuova impresa, di formazione pratica e di sinergia con le cooperative legate alla stessa Cia. Ma, il cuore della questione, è sfatare il falso mito della floricoltura che non tira più. Lo stesso primo cittadino, in un intervento più da imprenditore del settore che da amministratore pubblico, ha spiegato come “oggi ci siano più opportunità di quelle che potevano esserci quindici anni fa. Mercati che si ampliano e settori, come quello dell’enogastronomia, che sono ancora tutti da esplorare nella Riviera dei Fiori”.

L’appello è rivolto a chi vuole, finito il percorso di studi, provare ad investire sulla terra, sfruttando il rialzo dei prezzi ai quali si sta assistendo negli ultimi tempi, trainato dai ranuncoli e dal verde ornamentale commerciabile anche all’estero.

Per partire, si è spiegato durante la mattinata, occorre un capitale di circa 15 mila euro. Una cifra che può essere ammortizzata grazie anche ai contributi comunitari destinati al settore.