“Pugni in faccia e sigarette spente addosso ai migranti dalla polizia francese”, la testimonianza choc di un gruppo No Border

28 gennaio 2019 | 16:32
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“Pugni in faccia e sigarette spente addosso ai migranti dalla polizia francese”, la testimonianza choc di un gruppo No Border
“Pugni in faccia e sigarette spente addosso ai migranti dalla polizia francese”, la testimonianza choc di un gruppo No Border
“Pugni in faccia e sigarette spente addosso ai migranti dalla polizia francese”, la testimonianza choc di un gruppo No Border

“L’atmosfera nel container al confine, che era già una camera di tortura, è diventata ancora più cupa nelle ultime settimane”

Ventimiglia. “La polizia francese porta via documenti importanti (come i certificati di nascita dei minorenni) e quando li chiedono, o chiedono cibo o acqua, vengono presi a pugni in faccia (con un anello)” è questa la parte di una testimonianza choc riportata dai No Border del gruppo Kesha Niya, attivo sul confine italo-francese.

Ovviamente di tutto ciò non ci sono prove, se non la testimonianza dei no border. Quanto alle foto, non c’è anche in questo caso nessuna certezza che le ferite e il sangue siano conseguenti alle violenze della polizia francese. Non sono rari infatti i casi di migranti che si scontrano tra loro e si feriscono.

Il documento, corredato di foto, risale a sabato 26 gennaio ed è relativo ad un presunto aumento della violenza della polizia francese nei confronti dei migranti detenuti nel container di metallo alla frontiera di Ponte S.Luigi in attesa di essere respinte verso l’Italia.

Eccolo nella sua interezza:

“L’atmosfera nel container al confine, che era già una camera di tortura, è diventata ancora più cupa nelle ultime settimane.

Decine di persone sono tenute all’interno di questi contenitori di metallo per un massimo di 24 ore o più, senza cibo, acqua, servizi igienici, cure mediche o un tetto. Il pavimento è bagnato, quindi nessuno può sedersi o sdraiarsi. Ovviamente, per coloro che sono stanchi o meno abili, questa è già una situazione pericolosa.

Siamo di stanza a circa 300 metri più avanti, sul lato italiano, per dare il benvenuto a coloro che escono con cibo, tè, caffè e una stazione per caricare i telefoni che non sono stati presi o distrutti dalla polizia. Per tutta la settimana ascoltiamo centinaia di storie. Ultimamente, le storie che raccogliamo hanno mostrato un enorme aumento della violenza della polizia e abuso di potere:

La polizia francese porta via documenti importanti (come i certificati di nascita dei minorenni) e quando li chiedono, o chiedono cibo o acqua, vengono presi a pugni in faccia (con un anello). Colpiscono i minori per aver tentato di dichiararsi minori. Spruzzano il peperoncino nel container, a volte dritto negli occhi, e picchiano le persone senza pietà.

Un uomo è uscito l’altro ieri con lividi e tagli, con il sangue sulla giacca, e sul dorso della mano ha avuto un segno di bruciatura: la polizia francese non solo lo ha picchiato e insultato, ma ha anche spento una sigaretta sul suo mano. (Vedi le foto). Ci ha raccontato di come gli hanno schiaffeggiato la faccia e gli hanno dato un pugno e uno gli ha detto che avrebbe fottuto sua madre. Hanno preso tutte le sue cose.

Speriamo che questo non debba essere aggiunto, ma non abbiamo motivo di dubitare di questi account: le persone sono tutte rinchiuse insieme e confermano le storie l’una dell’altra in modo indipendente.
Non siamo sorpresi ma indignati. Questo è quanto lontano lo stato francese andrà a “scoraggiare” la migrazione”.

I Kesha Niya sarebbe impegnato dalla primavera del 2017 a Ventimiglia dove si occupa della preparazione e distribuzione serale di pasti per i migranti. Dall’estate del 2018 porta cibo e bibite calde sul lato italiano della frontiera di Ponte S.Luigi, dove le persone migranti respinte dalla Francia transitano per rientrare a Ventimiglia.
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