Porto delle Rose a Baia Verde, l’ANAP replica al sindaco di Ospedaletti: “Pronti a rivolgerci al Tar”

5 gennaio 2019 | 07:53
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Porto delle Rose a Baia Verde, l’ANAP replica al sindaco di Ospedaletti: “Pronti a rivolgerci al Tar”

Secca risposta dell’entourage dell’ingegner Migliardi alle dichiarazioni di Paolo Blancardi

Ospedaletti. Si scaldano gli animi tra il progettista Enrico Migliardi, dell’Associazione Nazionale Autonoma dei Potti, e il sindaco della Città delle Rose Paolo Blancardi, dopo che il primo cittadino aveva, da queste colonne, annunciato che non sarà data una risposta favorevole al progetto di finanza dell’ANAP denominato Porto delle Rose.

“Il nostro consulente – spiega l’ingegner Migliardi – ci ha rassicurato sull’obbligatorietà dell’avvio di una procedura amministrativa in presenza della nostra proposta ai sensi dell’articolo 183 del codice degli appalti.

La causa per danni e gli eventuali rimborsi sono problemi civili e non amministrativi, nulla hanno a che vedere con la procedura concessoria. Il sindaco non può dire di no senza motivare puntualmente la sua decisione. Ci aspettiamo, invece, che l’amministrazione valuti l’avvio dell’iter istruttorio da noi richiesto.

Se così non fosse, e dovesse esserci risposto dagli uffici del comune un secondo diniego non motivato puntualmente, ci vedremo costretti a ricorrere al Tar per ottenere la nomina di un commissario ad acta che istruisca la pratica”.

A dare sostegno alla posizione dell’ANAP è Angelo Zerilli, capitano di vascello oggi  in concedo, che ha contribuito a scrivere il decreto Burlando sulle concessioni per la realizzazione di porti turistici  in qualità di responsabile dell’Ufficio Portualità Turistica Nazionale presso il Ministero dei Trasporti.

“Ho letto le argomentazioni del sindaco Blancardi e vorrei provare a dare una lettura diversa di alcuni passaggi, spiega Zerilli a Riviera24. Il decreto numero 509 del 1997 che ha aperto la via alla realizzazione dei porti turistici ha tutt’altro che fallito. Premetto che il mio non vuol essere assolutamente un processo alle intenzioni. Ma dagli articoli letti mi è sembrato che ci siano delle posizioni sulla cui interpretazione si può ragionare.

Intanto mi preme sottolineare come con il Decreto Burlando  si sono realizzati in Italia oltre 50 nuovi porti ed approdi turistici ed in Liguria  proprio negli anni in cui si discuteva anche di Ospedaletti, venivano rilasciate le concessioni per il  porto di Varazze e di Loano.

Peraltro, la sentenza del Consiglio di Stato del 2013 ha determinato che la concessione data a Fin.Im. era illegittima non perché il Decreto Burlando avesse fallito, ma per molteplici altri motivi che vanno da un difetto di evidenza pubblica, alla violazione della disciplina paesistica, alla indebita classificazione del sito, al Progetto Definitivo non conforme al Piano Territoriale  ecc, tanto da condannare sia il Comune che la Regione che la stessa Società concessionaria al pagamento di oltre 9 milioni di euro.

Oggi, certamente, bisogna rivedere quelle norme alla luce del codice degli appalti e della normativa europea. Ma con la sentenza del Consiglio di Stato possiamo affermare che, a norma degli articoli 49 e 54 del codice della navigazione, una volta revocata la concessione demaniale marittima a suo tempo illegittimamente assentita, l’area demaniale marittima del porto non può che essere tornata nella disponibilità del Comune   – gestore del demanio dello Stato – e pertanto assoggettabile a nuove istanze nel momento in cui vengono ripristinate le previsioni urbanistiche. Cosa che il Comune di Ospedaletti ha fatto e che il sindaco, già nel 2017, dichiarava alla stampa che all’inizio del 2018 avrebbe avviato il procedimento della scelta del progetto in grado di riqualificare l’area ex Baia Verde.