Morte di Alessio Vinci, su Instagram appaiono messaggi “inquietanti”

Cosa ha spinto il giovane studente di Ventimiglia a Parigi?
Ventimiglia. “Riposa in pace, fratello incel”. “Un altro fratello incel ‘ucciso’ dalle donne. Riposa in pace”.
A poche ore dalla notizia della tragica morte di Alessio Vinci, lo studente di 18 anni di Ventimiglia, iscritto al primo anno di Ingegneria Aerospaziale a Torino, trovato morto in un cantiere di Parigi, dopo dopo la caduta da una gru alta quarantacinque metri, sul profilo Instagram del giovane sono comparsi due massaggi inquietanti.
Se inizialmente la parola “incel” che accomuna i due messaggi poteva sembrare un errore di battitura, dettato dalla fretta, basta una ricerca sul motore di ricerca Google per capire a cosa, invece, si riferisce. “Incel” è una parola nata negli anni Novanta e derivante dalla fusione dei termini anglosassoni “involountary” e “celibate”, nato per definire quelle persone che non riescono ad avere rapporti sentimentali e/o sessuali con l’altro sesso. Gli “incel” sono misogini, spesso vergini, che sviluppano analisi e teorie sul funzionamento del mondo e delle relazioni sociali a partire dalla valutazione di alcuni elementi, quali l’aspetto fisico, lo stato sociale e la disponibilità di denaro.
Non è ancora chiaro se chi ha commentato la foto di Alessio su Instagram sia davvero un amico o conoscente del giovane che ha perso la vita a Parigi. Certo è che i messaggi suscitano una certa inquietudine e danno adito a nuove ipotesi dietro la tragedia di Alessio. Lo studente, cresciuto dal nonno da quando, ancora bambino, era rimasto orfano della mamma, potrebbe essere stato avvicinato da qualcuno che lo ha istigato a compiere il gesto estremo, lanciandosi da una gru alta 45 metri.
Di certezze, al momento, non ce ne sono. L’unica cosa certa è che Alessio Vinci non avrebbe dovuto essere a Parigi: al nonno Enzo e agli amici, aveva detto che stava andando a Torino. Ma il treno sul quale è salito era invece quello per la capitale francese.