“La città che credevo grigia”, il cortometraggio degli alunni della scuola media di Pieve di Teco

24 gennaio 2019 | 17:47
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“La città che credevo grigia”, il cortometraggio degli alunni della scuola media di Pieve di Teco
“La città che credevo grigia”, il cortometraggio degli alunni della scuola media di Pieve di Teco
“La città che credevo grigia”, il cortometraggio degli alunni della scuola media di Pieve di Teco
“La città che credevo grigia”, il cortometraggio degli alunni della scuola media di Pieve di Teco
“La città che credevo grigia”, il cortometraggio degli alunni della scuola media di Pieve di Teco

L’idea è partita dagli allievi che, anche attraverso attività di brainstorming, hanno scritto il racconto e contribuito a realizzare la sceneggiatura, coordinati dai docenti

Pieve di Teco. “La città che credevo grigia” è il titolo del cortometraggio realizzato dagli alunni della scuola secondaria di 1° grado nell’ambito dei laboratori pomeridiani di audiovisivi e tecniche cinematografiche guidati dai professori M. Beltramo e D. Vatteone.

La trama: il ragazzo più bravo della scuola viene messo in ombra dall’arrivo di una brillante ragazzina proveniente dalla grande città; per reazione lui si isola, comincia ad andare male a scuola, diventa aggressivo e nervoso e si rifugia nella realtà virtuale proposta dai videogiochi. Riesce a superare questo momento difficile grazie al supporto di compagni, che prima non considerava, e che diventeranno i suoi migliori amici.

Attraverso la trama, il video si propone di approfondire temi come l’amicizia, la solidarietà e di stimolare una riflessione sull’utilizzo esasperato dei videogiochi. L’idea è partita dagli alunni che, anche attraverso attività di brainstorming, hanno scritto il racconto e contribuito a realizzare la sceneggiatura, coordinati dai docenti.

I ragazzi durante la produzione del video si sono suddivisi i ruoli: attori, aiuto regista, microfonista, operatore del ciak. Per le riprese del paese con l’ausilio di droni ci si è avvalsi della collaborazione con l’associazione “Wepesto”.