Il tema del “borderline disorder” nel primo album di Davide Flauto

27 gennaio 2019 | 19:28
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Prima le melodie, le parole e poi la musica, così Davide scrive le sue canzoni da sempre

Sanremo. Davide Flauto pubblica in modo indipendente il suo primo album completo a distanza di sette anni e ne passa tre di questi per concepirlo interamente. Disponibile dal 1/08/2018 in streaming e in tutti gli stores digitali. Il disco è prodotto da Davide Flauto e Sorin Grincu e vede l’importante collaborazione di Riccardo Scirè per gli arrangiamenti, già produttore per bRiki di Amici, Michele Bravi, Dolcenera e altri.

Prima le melodie, le parole e poi la musica, così Davide scrive le sue canzoni da sempre e anche per questo album così è stato: si parte da un’idea che improvvisamente risuona in testa, la si elabora al meglio ed in fine nasce una nuova canzone vera e propria. Questo è il particolare metodo di scrittura di questo artista oggi ben diverso da come lo si può ricordare alla nona edizione di Amici di Maria de Filippi, in cui partecipò come concorrente. Istrionico e trasformista, oggi si presenta in modo semplice, eclettico e ben diverso anche nello stile che nel frattempo pare essersi semplificato anch’esso dando modo di spostare più l’attenzione
sulla sua nuova musica piuttosto che al look.

L’idea personalissima di Davide di voler trattare un tema così delicato come quello del borderline disorder, dalla sua pagina facebook www.facebook.com/davideflautoofficial: “Il borderline è un disturbo comportamentale nel quale per anni, in parte, mi sono rivisto molto. I sintomi sono inoltre presenti in dosi diverse in ognuno di noi. Questo disco racchiude alcune tipiche emozioni borderline tutte insieme, un’esplosione di amore estremo,
atteggiamenti e paure come: attaccamento ossessivo, amore disperato e dipendenza, paura del rifiuto, l’instabilità delle relazioni interpersonali, intensi timori di abbandono, rabbia, ansia e depressione conseguenti.

Io l’ho vissuto sulla mia pelle, purtroppo! E non è un bel viaggio vivere questo bugiardino sulla propria pelle. Scelgo di dirlo pubblicamente poiché non me ne vergogno: ho sofferto di attacchi di panico per dieci anni, crisi di conversione psicologica e altri disturbi ed emozioni elencate poco sopra, praticamente tutta la lista. Da qui nasce il mio disco, da un’esperienza personalissima, per dare voce a quelle persone che si sentono abbandonate e tirate in causa grazie ai testi che ho scritto, per sentirmi io e non farle sentire sole, sensazione molto facile per un borderliner. Dar forza a chi si sente solo e travolto in questo vortice, questa esplosione esasperata di emozioni, è molto importante. Io la forza di reagire a tutto questo l’ho trovata nella musica, nel tradurre le mie emozioni in testi e melodie, altri non trovano proprio nemmeno uno spiraglio per reagire, ed è molto triste e dura da accettare.”